A cura di Lorenzo Poli. In questo reportage facciamo riferimento a studi e articoli che hanno cercato di analizzare criticamente la richiesta indiscriminata dell’ONU di vaccinare contro la poliomielite, quando in realtà si tratta di un virus diverso con un’altra origine. Di seguito il nostro reportage.
I fatti, davvero un caso di poliomielite?
Prendiamo la notizia mainstream del giorno e proviamo a leggerla insieme con occhi diversi, usandola per spiegare alcuni concetti base: “Gaza vede il primo caso di polio in 25 anni mentre le Nazioni Unite chiedono vaccinazioni di massa… Malattia altamente infettiva confermata in un bambino di 10 mesi, mentre il capo delle Nazioni Unite esorta a fermarsi nei combattimenti per contenere la diffusione”(1). “La poliomielite non si preoccupa delle linee di confine e non aspetta. A partire dalla fine del mese, l’ONU è pronta a lanciare una campagna in due fasi per vaccinare più di 640mila bambini a Gaza di età inferiore ai dieci anni” – ha dichiarato il Segretario Generale dell’Onu Antonio Guterres.
Approfondendo questa notizia, girata sui media di mezzo mondo, abbiamo alcuni dati interessanti, come ad esempio, che l’OMS chiede “due cicli di una campagna di vaccinazione antipolio… alla fine di agosto e settembre 2024, in tutta la Striscia di Gaza, per prevenire la diffusione del poliovirus circolante di tipo 2 (cVDPV2)”. A chiederlo sono il ministero della Salute palestinese (MoH), in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (UNICEF), l’Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’Occupazione per i Rifugiati Palestinesi (UNRWA) e i vari partner (2).
Per comprendere la notizia è necessario capire di cosa stiamo parlando e per farlo è importante conoscere alcune cose. La poliomielite è una malattia virale causata dal poliovirus, che, in rari casi, può colpire il sistema nervoso e portare a paralisi o morte. Il nome “poliomielite” deriva dalle parole greche “polio” (grigio) e “mielina” (midollo), riflettendo il suo impatto sul midollo spinale. Il poliovirus si presenta in tre varianti: tipo 1, tipo 2 e tipo 3 (3).
Cosa è il “cVDPV2”?
Ma allora cos’è quell’acronimo che imperversa sui media di tutto il mondo, il “cVDPV2”? Per “cVDPV2” si intende “Circulating vaccine-derived poliovirus type 2” ovvero poliovirus di tipo 2 di derivazione vaccinale in circolazione ed è cosa nota che recentemente si è verificato un aumento di casi di poliomielite paralitica associati al poliovirus derivato da vaccino (VDPV) poiché l’OPV (Oral Polio Vaccine Sabin usato sia a Gaza che in mezzo mondo), può replicarsi nell’intestino e essere escreato nelle feci. Il virus vaccinale escreto ha il potenziale di mutare geneticamente e causare la poliomielite paralitica. Parallelamente è notorio che il poliovirus è contagioso e trasmissibile da persona a persona e che la via di trasmissione più comune è il contatto con le feci di una persona infetta (trasmissione oro-fecale).
La polio di tipo 2 wild-type (quella selvaggia) è stata dichiarata eradicata in tutto il mondo nel 2015 e, analogamente, il 24 ottobre 2019 la Global Polio Eradication Initiative (GPEI) ha annunciato l’eradicazione globale della polio di tipo 3 wild-type. Attualmente l’unico tipo di polio circolante nel mondo è il tipo 1 e nel 2018 sono stati rilevati 33 casi a livello globale, di cui 12 in Pakistan e 21 in Afghanistan. Tuttavia, nel 2018 sono stati registrati 6.732 casi di VAPP associati all’uso dell’OPV Sabin e 104 casi di paralisi da VDPV.
Nonostante l’eliminazione della polio di tipo 2 dai vaccini orali nella primavera del 2016, i casi di polio paralitica associati al cVDPV2 hanno continuato a verificarsi. Nel 2019 sono stati segnalati focolai di cVDPV2 nelle Filippine e in diversi Paesi africani. Ciò ha spinto i funzionari sanitari a reintrodurre un OPV di tipo 2 e, dall’aprile 2016, sono state somministrate circa 300 milioni di dosi nelle regioni in cui si sono verificati focolai di cVDPV2, che, come abbiamo compreso, si intende poliovirus di tipo 2 di derivazione vaccinale. I problemi associati alla reintroduzione dell’OPV vivo di tipo 2 hanno incluso il rischio che il suo utilizzo possa potenzialmente portare a ulteriori casi e focolai di cVDPV2 (4).
Cos’altro possiamo raccontarvi del non detto dietro questa notizia? Potremmo raccontarvi di come nella Striscia di Gaza le vaccinazioni siano obbligatorie e somministrate alacremente dall’UNRWA a tutta la popolazione infantile, con però qualche piccolissimo problemino, come ad esempio che hanno somministrato vaccini scaduti e rifiutano, coperti dalla loro totale immunità diplomatica, di riconoscere tutti quei soggetti che hanno subito un danno irreversibile da vaccinazione e che, sempre nella Striscia di Gaza, non esista nessun sistema di farmacovigilanza (5).
Non è la poliomielite, ma poliovirus di tipo 2 di derivazione vaccinale.
Nel 2022, la copertura vaccinale nei Territori Occupati era del 99%, al di sopra della soglia del 95% ritenuta necessaria per la protezione della popolazione. Alla fine del 2023 però era scesa all’89%. “È una percentuale calcolata sull’insieme dei Territori, quindi probabilmente anche più bassa a Gaza”, aveva commentato l’epidemiologo australiano Michael Toole sul sito scientifico The Conversation.
Il vaccino anti-polio usato a Gaza non contiene la variante di tipo 2 dal 2016 e nel 2023 focolai con questa origine sono stati registrati soprattutto in Africa e Yemen. “C’è stato un caso anche in Egitto, che confina con Gaza – osserva Toole –. Il virus potrebbe arrivare dall’Egitto, ma servono ulteriori studi”. In Israele, l’ultimo caso di poliomielite di tipo 2 – ovvero poliovirus derivato da vaccino circolante di tipo 2 (6) – risale al 2022.
In aggiunta, dal “Il Manifesto” del 23 luglio 2024 scopriamo che Israele ha avviato una campagna di vaccinazione per i soldati impegnati nella Striscia. La diffusione della polio e di altri patogeni è facilitata dalle pessime condizioni igienico-sanitarie di Gaza sotto le bombe. Per questo anche i sanitari israeliani adesso chiedono una tregua per scongiurare un’epidemia.
Aver vaccinato i soldati con il vaccino che contiene i virus polio vivi e attenuati e che viene somministrato oralmente (OPV), in chi riceve la dose i virus vaccinali si moltiplicano inizialmente a livello intestinale e stimolano quindi la formazione di anticorpi a livello ematico, ma in una fase successiva anche a livello intestinale. Così il vaccinato risulterà non solo protetto dalla malattia perché formerà anticorpi nel sangue, ma anche protetto da future infezioni per via degli anticorpi secreti a livello intestinale.
Ma, ATTENZIONE: nelle prime settimane dalla vaccinazione il vaccinato rilascia con le feci la versione attenuata del virus (VDPV), con la possibilità che questo entri in contatto con persone non vaccinate, per esempio attraverso dell’acqua contaminata dovuta a scarse condizioni igieniche, e circoli quindi fra queste sotto forma di virus vaccino derivato circolante (cVDPV).
La polio non è tornata a Gaza dopo oltre 25 anni, ma un tipo di poliovirus, il 2, derivato dalle continue campagne di vaccinazione obbligatoria con il vaccino Sabin orale, ha “attecchito” su un bambino di 10 mesi che vive in una situazione sanitaria, alimentare e sociale a dir poco estrema e ora coloro che hanno vaccinato tutti nella Striscia di Gaza, coloro che rifiutano i casi come quello del piccolo piccolo Abd-Elhay, non chiedono un cessate il fuoco per migliorare la situazione di questi bambini, lo chiedono per ri-vaccinare tutti.
Paradossalmente ci troviamo d’accordo solo con l’ultima parte delle parole di Guterres che afferma: “Ma bisogna essere chiari: il vaccino più efficace contro la polio a Gaza è la pace”.
3) https://www.corvelva.it/malattie-vaccini/poliomielite/che-cose-la-poliomelite.html
4) CDC Update on Vaccine-Derived Poliovirus Outbreaks — Worldwide, January 2018–June 2019 MMWR Nov. 15, 2019; 68(45);1024–1028
6) Qui sotto un comunicato ufficiale (16/02/2023) del nostro ministero della salute in merito al polivirus di tipo 2 https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_eventiEpidemici_2497_comunicato_itemComunicato0_files_itemFiles0_fileAzione.pdf
di Lorenzo Poli – 20 agosto 2024