Gaza: riconoscimento di 168 costruzioni di interesse archeologico

Gaza – Quds Press. In data 8 maggio 2013, il ministro per il Turismo e l’Archeologia di Gaza ha concluso la prima fase del progetto di riconoscimento e archiviazione delle costruzioni e dei siti archeologici, svolto in collaborazione con l’Ente per il Soccorso islamico e la Banca Islamica per lo Sviluppo, nella sede del Museo “Qasr al-Basha”, al centro della città di Gaza.

Il ministro del Turismo e dell’Archeologia nel governo di Gaza, Ali al-Tarshawi, ha avuto parole di ringraziamento, durante la festa tenutasi in questa occasione, per tutti coloro che hanno partecipato al progetto, esecutori, sostenitori e finanziatori, insistendo su tutti gli sforzi e gli adempimenti che hanno reso possibile il successo del progetto.

Al-Tarshawi ha chiarito che il Ministero sta compiendo tutti gli sforzi possibili per raggruppare i beni archeologici, custodirli, esaminarli e archiviarli, in favore del popolo palestinese in tutti i suoi strati sociali, per renderlo consapevole e informato della propria presenza e delle proprie radici storiche.

Ha assicurato quindi che il Ministero tiene molto  al reale sviluppo del settore archeologico, incoraggiandone la valorizzazione.

Il Ministro ha poi sottolineato l’importanza dei progetti archeologici che il Ministero intende realizzare prossimamente, indicando gli aspetti più interessanti e le linee-guida dei progetti futuri che intende portare a termine in tempi brevi.

Insieme al Ministro, il Coordinatore del progetto dell’archiviazione dei dati, Hazim Dabur, ha illustrato le finalità del progetto e la sua importanza, presentandolo come il più interessante dei progetti ministeriali, il primo di questo tipo nella Striscia di Gaza.

Hazim Dabur ha dichiarato, infatti, che il progetto ha lo scopo di costruire il primo archivio archeologico elettronico, in cui siano riconosciuti tutte le costruzioni e i siti archeologici di competenza della Striscia di Gaza e tutti i dati raccolti in proposito, per poi inserire le informazioni in un data-base informatico, in un programma governativo che ne garantisca la registrazione sotto la protezione nazionale. In questo consiste la prima fase del progetto che racchiude tutte le costruzioni di interesse archeologico nella città di Gaza.

Dabur ha chiarito che il lavoro sarà articolato in due fasi: la prima riguarda appunto tutte le costruzioni di interesse archeologico presenti nell’area di interesse, annotate nelle mappe particolareggiate della città. La seconda fase comprende le visite sul campo e l’accertamento delle informazioni su tutte le costruzioni e i siti, attraverso l’allestimento di modelli di rilevamento topografico sul campo, per poi conservare le informazioni nell’archivio cartaceo ed elettronico.

Dabur ha assicurato che è stato completato il riconoscimento di 168 costruzioni di interesse archeologico, appartenenti alle tipologie delle case, delle moschee, delle botteghe, delle chiese e dei palazzi, precisando che le case sono le più numerose, raggiungendo la percentuale dell’80% delle costruzioni di interesse archeologico.

Ha aggiunto, infine, che la seconda fase del progetto si estenderà al resto delle costruzioni di competenza della Striscia, da nord a sud.

Traduzione per InfoPal a cura di Federica Pistono