Gaza, sit-in davanti alla sede Onu per protestare contro qualsiasi aggressione contro la Siria

Gaza-InfoPal. Martedì 10 settembre, attivisti della sinistra palestinese hanno organizzato un sit-in per chiedere all’Onu di opporsi ad un eventuale attacco da parte degli Usa contro la Siria.

Gli attivisti, appartenenti al Fronte democratico per la liberazione della Palestina (Fdlp), al Fronte popolare per la liberazione della Palestina (Fplp), al Partito del popolo palestinese e all’Unione democratica palestinese (Fida), hanno organizzato il loro un sit-in di fronte alla sede Onu di Gaza. Durante la loro manifestazione, essi hanno espresso il loro rifiuto di qualsiasi azione militare statunitense in Siria.

I partecipanti hanno alzato bandiere palestinesi, siriane e quelle delle fazioni presenti e sventolato striscioni con slogan che condannano qualsiasi aggressione contro la Siria .

I leader delle fazioni partecipanti hanno tenuto dei discorsi in cui hanno ribadito il loro sostegno alla Siria contro ogni possibile attacco, esortando, allo stesso tempo, l’Onu a non permettere tale aggressione.

Al termine del sit-in, i partecipanti hanno indirizzato una nota di protesta al Segretario generale dell’Onu Ban Ki -Moon, in cui chiedevano di compiere ogni sforzo per evitare qualsiasi aggressione statunitense, in quanto ciò “rappresenterebbe una flagrante violazione della Carta dell’Onu, della legittimità e del diritto internazionale, oltre a minacciare gravi ripercussioni sulla questione palestinese e su tutta la regione”.

Hanno anche invitato l’istituzione internazionale a proseguire gli sforzi atti a traovare una soluzione politica alla crisi siriana, accelerando la convocazione della conferenza di Ginevra 2 e attraverso il dialogo nazionale tra tutte le componenti della società siriana, per giungere ad uno Stato siriano democratico e indipendente.

Nella nota di protesta, i partecipanti hanno sottolineato che il popolo palestinese rifiuta l’aggressione condotta dal governo Usa e dai suoi alleati, nonché tutte le forme di sostegno o copertura a tale aggressione, fornite da Paesi arabi o europei.

Il popolo palestinese e tutti i popoli arabi sono ben consapevoli che Israele, che occupa i territori palestinesi, libanesi e siriani, è il più grande beneficiario di un’aggressione contro la Siria o qualsiasi Paese arabo”, si legge nella nota che ha anche sottolineato che “le soluzioni militari e politiche che prevedono l’intervento degli Usa hanno prodotto solo delle catastrofi nei Paesi arabi”.

Infine, il messaggio indirizzato al vertice dell’Onu ha ribadito che “i pretesti avanzati dagli Usa, come la difesa dei valori della libertà, democrazia, giustizia e i diritti umani, oltre a rivelarsi falsi, sono stati confutati dalle ripetute posizioni prese dall’amministrazione Usa nei confronti dei diritti del popolo palestinese, violati ogni giorno da parte delle forze di occupazione israeliane, alla luce del totale schieramento e protezione fornita dal governo statunitense allo Stato ebraico, trattato alla stregua di un’entità al di sopra della legge”.