A gennaio, 965 coloni hanno profanato la moschea di al-Aqsa

805a805a-9482-4d14-b633-a9106916137eGerusalemme-Quds Press. La Fondazione al-Aqsa per i Beni religiosi, attiva nella tutela dei luoghi santi islamici in territorio palestinese dal 1948, ha dichiarato: “965 coloni hanno assalito e profanato la Moschea di al-Aqsa  2015, quasi ogni giorno durante il mese di gennaio”.

La Fondazione ha chiarito che il numero degli intrusi in questo primo mese dell’anno non differisce molto rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (1010 intrusioni).

In un comunicato stampa ricevuto da Quds Press, la Fondazione ha dichiarato che le aggressioni sono state meno numerose e meno violente rispetto ai mesi scorsi, anche se, in questo mese, si è registrata una campagna persecutoria nei confronti dei fedeli e degli attivisti presenti quotidianamente nella Moschea di al-Aqsa, di cui si sono verificati 25 casi di allontanamento, e delle istituzioni che si occupano della rinascita di al-Aqsa, con i fedeli e gli attivisti che intensificano la propria presenza quotidiana nella moschea. Fra tali istituzioni figurano la Fondazione al-Fajr e la Fondazione delle Donne musulmane per la Moschea di al-Aqsa.

Secondo il ministro israeliano della Sicurezza, Yalon, questi due enti portano avanti  programmi e attività volte a intensificare la presenza quotidiana, al mattino presto, di fedeli nella Moschea di al-Aqsa, uomini, donne e bambini, come pure i “Consigli scientifici ad al-Aqsa” e il progetto “Pionieri di al-Aqsa”.

Il mese scorso ha visto numerose attività e piani aventi come obiettivo la Moschea di al-Aqsa: sono stati registrati più volte  tentativi di lanciare un piccolo aereo telecomandato sulla Moschea, tentativi ripetuti spesso nei mesi scorsi.

Si tratta di una questione che richiede vigilanza e attenzione, specialmente dopo la scoperta di un piano, ideato da un immigrato americano, di far esplodere la Cupola della Roccia con un piccolo aereo carico di esplosivo o con un razzo comandato dai servizi di sicurezza dell’occupazione. A ciò si aggiungono i tentativi di alcune organizzazioni e associazioni israeliane di circoscrivere tutta l’area della Moschea di al-Aqsa in una zona circolare chiamata “tabù israeliano”, come preludio per l’attuazione di un piano di costruzione si sinagoghe sull’area stessa.

Nel mese scorso, inoltre, si è verificata più di un’interferenza negli affari della Moschea di al-Aqsa e nella Direzione degli Affari islamici a Gerusalemme.

Quest’anno cominciano a essere pubblicati i piani dell’occupazione, con lo stanziamento di un enorme budget, pari a 180 milioni di dollari, per realizzare il controllo completo di Gerusalemme e della Moschea di al-Aqsa.

La Fondazione al-Aqsa ha dichiarato che tutte le attività dell’occupazione hanno come obiettivo quello di indebolire la tutela della Moschea di al-Aqsa, di scacciare i fedeli per farne diminuire il numero, intensificando ogni sforzo, anche se tutti i tentativi dell’occupazione sono destinati al fallimento, come sono sempre falliti in passato.

Traduzione di Federica Pistono