Gerusalemme-Ma’an/Afp, Quds Press e Wafa. All’alba di mercoledì, 2 luglio, un adolescente di 16 anni, Muhammad Husein Abu Khadir, del sobborgo di Shufat, a Gerusalemme, è stato rapito e ucciso da coloni israeliani in un’azione di “vendetta”, a seguito del ritrovamento dei cadaveri dei tre coloni-soldato, lunedì.
Testimoni hanno raccontato che le registrazioni delle telecamere di sorveglianza mostrano degli israeliani uscire da una Hyundai, di fronte alla casa di Abu Khdeir, e forzare l’adolescente a entrare nell’auto, prima di ripartire velocemente.
Il padre del giovane ha riconosciuto il corpo, che mostrava tracce di violenza, ritrovato in un bosco vicino al villaggio di Deir Yasin, a ovest di Gerusalemme.
Martedì, ore dopo il funerale dei tre coloni rapiti e uccisi il 12 giugno, circa 200 israeliani hanno percorso Gerusalemme, gridando “Morte agli Arabi”.
Un altro colono, martedì, ha tentato di rapire il piccolo Musa Rami Zalum, di otto anni, mentre camminava insieme alla madre nel quartiere Beit Hanina, a nord di Gerusalemme, ma la popolazione locale ha impedito il sequestro.
Uno stato di forte tensione prevale nel quartiere di Shu’fat: le famiglie si sono riversate sulla strada principale in mezzo ad un grande dispiegamento di militari e polizia.
Traduzione di Michele Di Carlo