Di Sarah Colborne
Di fronte all’urgenza dettata dalla realtà, un’alleanza internazionale si sta facendo promotrice di proteste pacifiste in tutto il mondo per il 30 marzo prossimo, al fine di dire “fermare la pulizia etnica dei palestinesi a Gerusalemme”.
Gerusalemme è il tradizionale centro della vita sociale, religiosa ed economica palestinese. Essa viene progressivamente isolata e sottoposta alle politiche restrittive di Israele. L’organizzazione israeliana per i diritti umani, B’Tselem ha scritto: “Dall’occupazione illegale israeliana di Gerualemme Est del 1967, violazione alla legge internazionale, lo scopo primario per il governo di Israele è sempre stato la creazione di una realtà demografica e geografica tale da impedire qualunque futuro tentativo di sfidare la sua sovranità sulla città”. Circa 200mila coloni israeliani oggi vivono tra insediamenti e quartieri illegali a Geruaalemme Est.
La IV Convenzione di Ginevra dispone la protezione della popolazione che vive sotto un regime di occupazione. Nonostante ciò, i governi hanno fallito nel fermare le violazioni israeliane alla legge internazionale, la stessa che forma la base dell’azione della società civile internazionale.
Tra i sostenitori vi sono anche due premi Nobel: l’arcivescovo Desmond Tutu e Mairead Maguire. Altri membri del comitato sono Mustafa Barghouti, il rabbino Lynn Gottlieb, autore e attivista del movimento Rinnovamento Ebraico (Jewish Renewal), e Ronnie Kasrils, leader sudafricano di Liberazione nazionale ed ex ministro.
La lotta per libertà, pace e giustizia per i palestinesi è una questione cruciale per coloro che perseguono l’uguaglianza e i diritti umani. Sono cresciuta nell’era dell’Apartheid in Sudafrica e ho visto il nostro potenziale per vincere l’ingiustizia. Questo è anche il motivo per cui decisi di salire sulla Mavi Marmara nella Flotilla I con a bordo persone da oltre 40 paesi, nel tentativo di rompere l’assedio su Gaza.
La Marcia per Gerusalemme continua questa tradizione, ed è una risposta non-violenta alle violazioni israeliane alla legge internazionale.