Gerusalemme est: Israele approva altre case per i coloni

Gerusalemme – Ma'an e Afp. Il consiglio comunale di Gerusalemme ha approvato ieri la costruzione di altre 122 case coloniali nella metà orientale, occupata e annessa durante la Guerra dei Sei Giorni del 1967: lo ha riferito Elisha Peleg, capogruppo del partito conservatore del Likud all'interno del consiglio.

Il comitato per l'edilizia e l'urbanistica, del quale Peleg è membro, ha infatti dato il via libera alla costruzione di novanta unità residenziali a Talpiot est e di altre trentadue a Pisgat Zeev.

Non è niente di eclatante – ha commentato – Si tratta di lavori di routine, siamo sempre impegnati a costruire nei quartieri di Gerusalemme (…) Chi lo sa ormai dov'era la linea [di divisione tra est e ovest]? Non è come a Berlino, dove c'era un muro”.

A conferma delle parole del consigliere, già domenica la municipalità aveva dichiarato di essere intenta a progettare l'aggiunta di 1.400 nuove case nella colonia di Gilo, uno dei primi e più grandi quartieri ad esclusiva popolazione ebraica che Israele abbia creato a Gerusalemme est.

L'annuncio ha attirato le critiche della comunità internazionale e dei politici e attivisti della sinistra israeliana, oltre alla disapprovazione da parte palestinese: “Condanniamo risolutamente quest'escalation israeliana, le continue decisioni in fatto di colonie e l'imposizione di nuovi fatti compiuti” ha infatti affermato il capo negoziatore palestinese Saeb 'Ereqat parlando ad Afp.

Alla sede delle Nazioni Unite a New York, gli ambasciatori arabi hanno tenuto dei colloqui per decidere quando proporre al Consiglio di sicurezza una risoluzione di condanna nei confronti delle colonie israeliane nei Territori occupati.

I palestinesi vorrebbero che la risoluzione venisse approvata per fare pressione sul primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, ma l'opposizione degli Usa è decisiva nel ritardare i tempi, dichiarano i diplomatici.

Proprio domani si terrà una riunione del Consiglio di sicurezza sul Medio Oriente ed il conflitto israelo-palestinese. La bozza della risoluzione potrebbe essere presentata in quest'occasione, ma alcune nazioni arabe vogliono aspettare qualche giorno in più nella speranza di convincere gli Usa a fornire il loro appoggio.

La questione delle colonie israeliane abusive nella Cisgiordania e nella Gerusalemme est occupate è la stessa che in settembre fece arenare le trattative di pace tra Israele e palestinesi, mediate da Washington. Dopo sole tre settimane, i palestinesi abbandonarono infatti il tavolo delle negoziazioni, al rifiuto d'Israele di estendere uno stop parziale di dieci mesi alla costruzione degli insediamenti in Cisgiordania.

Lo scorso marzo [quando lo stop alle colonie era ancora in vigore, ndr], il ministero dell'Interno israeliano aveva annunciato dei piani per l'edificazione di 1.600 case coloniali a Ramat Shlomo, un quartiere ebreo ortodosso di Gerusalemme est.

L'annuncio, fatto durante una visita in Israele del vice presidente Usa Joe Biden, provocò la feroce opposizione degli Stati Uniti e inasprì i rapporti fra le due nazioni per diversi mesi.

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