I patriarchi e i capi delle Chiese di Gerusalemme condannano la polizia israeliana per le nuove misure di protezione e per le violazioni dei diritti dei cristiani a professare il proprio culto nei Luoghi Sacri: una dichiarazione dei patriarchi e dei capi delle Chiese di Gerusalemme riguardo le misure adottate dalla polizia israeliana per il Sabato Santo – maggio 2013
Noi, i Capi delle Chiese di Gerusalemme, la scorsa settimana abbiamo assistito con cuore afflitto alle raccapriccianti scene del trattamento brutale del nostro clero, della nostra gente e dei nostri pellegrini nella Città Santa di Gerusalemme durante il Sabato Santo [ortodosso]. Un giorno di gioia e di festa è stato trasformato in grande tristezza e dolore per alcuni dei nostri fedeli, che sono stati maltrattati da alcuni poliziotti israeliani presenti nei pressi delle porte della Città Vecchia e dei passaggi che portano al Santo Sepolcro.
Capiamo la necessità e l’importanza della presenza delle forze di sicurezza per assicurare ordine e stabilità, e per l’organizzazione della celebrazione della Luce Santa alla Chiesa della Risurrezione. Tuttavia, non è accettabile che, sotto il pretesto della sicurezza e dell’ordine, il nostro clero e la nostra gente siano picchiati indiscriminatamente e brutalmente, e che venga loro impedito di entrare nelle chiese, nei monasteri e nei conventi.
Facciamo appello alle autorità israeliane, specialmente al ministero dell’Interno e al dipartimento di polizia di Gerusalemme, affinché considerino seriamente le nostre proteste, mostrino responsabilità e condannino tutti gli atti di violenza contro i nostri fedeli e il clero maltrattati dalla polizia. Deploriamo il fatto che ogni anno le misure di polizia diventino più restrittive, e ci aspettiamo che questi incidenti non vengano ripetuti, e che la polizia sia più assennata e rispettosa, se davvero serve per proteggerci.
Denunciamo inoltre tutti quelli che danno la colpa alle chiese e le ritengono responsabili delle misure israeliane durante le celebrazioni della Settimana Santa. Al contrario, i capi delle Chiese di Gerusalemme condannano tutte queste misure e violazioni dei diritti dei cristiani di professare il proprio culto nelle loro chiese e nei Luoghi Sacri. Per questo, condanniamo tutte le misure che prevedono la chiusura della Città Vecchia e facciamo appello alle autorità israeliane affinché permettano il completo accesso ai Luoghi Sacri durante la Settimana Santa di entrambi i calendari.
I capi delle Chiese di Gerusalemme
+Patriarca Teofilo III, Patriarcato greco-ortodosso
+Patriarca Fouad Twal, Patriarcato latino
+Patriarca Norhan Manougian, Patriarcato armeno
+Fr. Pierbattista Pizzaballa, ordine dei frati minori, Custode di Terra Santa
+Arcivescovo Anba Abraham, Patriarcato copto-ortodosso di Gerusalemme
+Aba Fissiha Tsion, Locum Tenens del Patriarcato etiopico-ortodosso
+Arcivescovo Joseph-Jules Zerey, Patriarcato cattolico greco-melchita
+Arcivescovo Moussa el-Hage, Esarcato patriarcale maronita
+Vescovo Suheil Dawani, Chiesa episcopale di Gerusalemme e del Medio Oriente
+Vescovo Munib Younan, Chiesa luterana evangelica in Giordania e Terrasanta
+Vescovo Pierre Melki, Esarcato patriarcale siro-cattolico
+Monsignor Joseph Antoine Kelekian, Esarcato patriarcale armeno-cattolico
Traduzione per InfoPal a cura di Elisa Proserpio