Gerusalemme, la famiglia Salhiyah denuncerà la demolizione della casa alla CPI

Gerusalemme/al-Quds – MEMO. Gli avvocati che agiscono per conto della famiglia Salhiyah, del quartiere di Sheikh Jarrah, nella Gerusalemme Est, hanno confermato che porteranno il caso alla Corte internazionale di giustizia (CPI). Si tratta di uno dei tanti casi che saranno portati in tribunale dallo studio legale Bindmans, in collaborazione con il Centro internazionale di giustizia per i palestinesi (ICJP), di Londra.

La scorsa settimana, la famiglia Salhiyah è stata aggredita, picchiata e detenuta dalle forze d’occupazione israeliane. Successivamente, la loro casa è stata demolita.

Sebbene Gerusalemme Est sia occupata illegalmente ai sensi del diritto internazionale, l’ICJP ha affermato di aver assistito ad una “ampia distruzione e sequestro di proprietà, non giustificata da necessità militari, e perpetrata illegalmente e arbitrariamente, e che costituisce una grave violazione delle Convenzioni di Ginevra del 1949. E’ considerata un reato di guerra secondo lo Statuto di Roma del 1998 della Corte Penale Internazionale”.

La dichiarazione dell’ICJP osserva: “Negli ultimi anni si sono aperte nuove vie legali per famiglie come quella di Salhiyah. Nel 2019, il procuratore della Corte penale internazionale ha annunciato l’apertura di un’indagine, dentro la giurisdizione della corte, sulla situazione in Palestina, che copre i crimini commessi dal giugno 2014. Nel 2021, la Camera preliminare della CPI ha concluso che la giurisdizione territoriale della corte si estende ai Territori occupati da Israele dal 1967 (Gaza e Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est)”.

Di fronte alla prospettiva dell’incriminazione, i leader israeliani hanno intensificato gli sforzi per scoraggiare i funzionari della CPI, minacciandoli e diffamandoli con l’etichetta “antisemita”. Dopo il suo recente incontro con il ministro della Difesa israeliano, Benny Gantz, è stato riferito che il presidente palestinese Abbas ha ordinato alla commissione che raccoglie prove contro Israele, in preparazione per la presentazione alla Corte penale internazionale, “di interrompere il loro lavoro in questa fase”.

Il comunicato stampa di venerdì ha rivelato che il partner di Bindmans, Tayab Ali, parlerà alla famiglia Salhiyah la prossima settimana per finalizzare i dettagli da inviare alla CPI.

Nel frattempo, il direttore dell’ICJP, il parlamentare Crispin Blunt, ha dichiarato: “I casi nel quartiere di Sheikh Jarrah mettono in luce un secolo di ingiustizie storiche inflitte al popolo palestinese, individualmente e collettivamente. Per il bene dei popoli palestinese ed israeliano, e per il bene della nostra umanità, il caso Sheikh Jarrah deve essere un punto di svolta in cui la giustizia e la nostra comune umanità inizieranno a contare più delle insicurezze delle persone guidate dalla paura. L’ICJP è orgoglioso e privilegiato di stare al fianco di questa famiglia e di altre vittime palestinesi contro l’ingiustizia israeliana”.