Gerusalemme, la polizia israeliana irrompe a Silwan e demolisce negozio palestinese

Gerusalemme/Al-Quds-Wafa, Quds Press. In una mossa che i palestinesi temono sia l’inizio della demolizione di massa di case, oggi, martedì, la polizia israeliana ha fatto irruzione nel quartiere di Silwan, a Gerusalemme est, e ha demolito un negozio nell’area di al-Bustan, una delle 17 strutture, principalmente abitazioni, dell’area identificate per la demolizione da parte del Comune israeliano di Gerusalemme Ovest.

La polizia e le guardie di frontiera israeliane, accompagnando un bulldozer, hanno transennato l’area di al-Bustan mentre il mezzo abbatteva una macelleria di proprietà di Nidal Rajabi, un residente locale, che si era rifiutato di demolirla dopo un avviso di demolizione.

La demolizione è stata effettuata due giorni dopo la scadenza del termine fissato dal comune israeliano a 13 famiglie palestinesi per auto-demolire le loro 17 case prive di “licenza”.

Rajabi e altri residenti hanno affrontato le forze israeliane per impedire la demolizione e sono stati brutalmente attaccati dalla polizia che ha sparato proiettili d’acciaio rivestiti di gomma e gas lacrimogeni, secondo la Mezzaluna Rossa Palestinese.

Sono anche stati arrestati tre Palestinesi, compreso il proprietario del negozio e suo figlio.

Nel frattempo, Hussein al-Sheikh, membro del Comitato centrale di Fatah, ha chiesto alla comunità internazionale di intervenire immediatamente per fermare le demolizioni di case a Silwan e l’espulsione forzata dei suoi residenti palestinesi.

“Il quartiere di Al-Bustan è attaccato dall’occupazione attraverso demolizioni, distruzioni e sfollamenti: chiediamo alla comunità internazionale di intervenire immediatamente per fermare questo massacro contro i residenti di Gerusalemme e le loro case e proprietà”, ha twittato al-Sheikh.

Usando il pretesto della costruzione illegale, Israele demolisce regolarmente le case per limitare l’espansione palestinese nella Gerusalemme occupata, negando loro i permessi di costruzione nei loro quartieri.

Allo stesso tempo, il comune e il governo costruiscono decine di migliaia di unità abitative per ebrei in insediamenti illegali a Gerusalemme est con l’obiettivo di compensare l’equilibrio demografico a favore dei coloni ebrei nella città occupata.