Gerusalemme: l’occupazione approva la costruzione di un giardino per separare i quartieri palestinesi

Qudsn.psLa Commissione territoriale israeliana per la pianificazione e la costruzione ha approvato ieri, giovedì 14 novembre, la costruzione del cosiddetto “giardino della patria” sui pendii di Jabal al-Mukaber, a Gerusalemme, oltre ad altri piani per la costruzione di insediamenti a Gerusalemme Est.

Esperti di questioni israeliane considerano tale approvazione la prima nel suo genere, dal momento che s’inserisce nel tentativo di venire in contro ai partiti di destra, i quali avevano annunciato la prosecuzione dei lavori in alcune zone della Cisgiordania e di Gerusalemme, specie dopo il rilascio, durante la scorsa settimana, di diversi prigionieri palestinesi.
E’ prevista la confisca di 650 dunum dalle terre dei palestinesi per costruire il giardino, cosa che porterà a separare i quartieri arabi della zona impedendone dunque il collegamento geografico.

Il sito Internet del canale d’informazione israeliano “Walla” riporta che il piano, che prevede la costruzione del giardino nei pressi dell’Università Ebraica e dei quartieri palestinesi di al-Tur e al-Issawiya a Gerusalemme Est, è stato depositato nonostante le proteste degli abitanti dall’inizio di novembre del 2011.
I loro esposti però, presentati al tribunale contro tale progetto, sono stati rinviati o rifiutati.

Quanto agli abitanti palestinesi della zona, essi si sono duramente opposti alla costruzione del giardino, affermando che questa avverrà sulle loro terre e che, di conseguenza, impedirà la naturale espansione della popolazione e le nuove costruzioni.
Sono proprio questi i motivi -dicono infine- che hanno spinto Israele ad intraprendere la costruzione di tale giardino.

Il sito Internet riferisce inoltre dell’esistenza della registrazione audio di un’impiegata della cosiddetta Autorità per la natura ed i parchi, la quale afferma che l’obiettivo principale di tale piano non è la salvaguardia della natura, bensì il blocco delle costruzioni palestinesi nella zona.

I rappresentanti dell’Autorità, riunitisi il 15 novembre, nella cosiddetta Commissione distrettuale di Gerusalemme, hanno annunciato che il ministro Amir Perez ha chiesto loro di non appoggiare la costruzione del “giardino della patria” alle pendici del monte Scopus. Nonostante la sua opposizione, s’è comunque arrivato a discuterne.
“Walla” riporta inoltre una fonte che, nei dettagli, spiega che la commissione ha ricevuto l’ordine di condurre i colloqui al fine di approvare ed annunciare al più presto la costruzione del “giardino della patria”, la quale avverrà sui pendii orientali di Jabal al-Mukaber, in una zona compresa tra i quartieri di al-Tur e al-Issawiyya, l’unica zona in cui questi avrebbero potuto espandersi.

Traduzione di Salvatore Michele Di Carlo