Ramallah – InfoPal. Anche nel mese scorso, si sono ripetuti fatti di violenza ad al-Quds (Gerusalemme), con le aggressioni delle forze d’occupazione e dei coloni di Israele.
A maggio 2011 ci sono stati attacchi a persone, demolizioni e confische contro proprietà palestinesi, strade bloccate e moschee chiuse.
Sono tutte operazioni per l’ebraicizzazione della Città santa e per indebolire la presenza palestinese, fino a cancellarla.
Ci sono stati molti casi di demolizioni forzate in cui i palestinesi lesi sono stati costretti dalle autorità d’occupazione ad abbattere di persona la propria casa; multe esose sono state imposte su quattro famiglie di Silwan per oltre 20mila dollari.
Il ministro israeliano per la Sicurezza interna, Yitzhak Aharonovitch, ha disposto la chiusura della moschea Ibn Quddama, nel quartiere di Wadi al-Joz, i cui fedeli che si trovavano al suo interno sono stati aggrediti dalla polizia israeliana.
Oltre 13 palestinesi, residenti ad ‘Essawiyah, sono stati arrestati perché hanno osato opporre resistenza all’occupazione di abitazioni da parte di coloni scortati dalla polizia israeliana.
Oltre 300 alberi d’ulivo sono stati incendiati: erano piante ultra-centenarie.
Maggio è stato anche il mese delle celebrazioni per il 44° anniversario dell’occupazione israeliana. Spalleggiati dalla protezione governativa, i coloni israeliani hanno sferrato incursioni e occupazioni, hanno violato la città e i suoi luoghi santi, hanno tentato di prendere il controllo della moschea di Al-Aqsa.
Tra tutti questi episodi va rammentata poi l’uccisione di ‘Ayyash, 17enne di Silwan deliberatamente colpito a morte dai soldati d’occupazione israeliani.
Elisa Gennaro