Gerusalemme: Mofaz propone la demolizione delle abitazioni palestinesi. Le ruspe su una palazzina che ospita 5 famiglie.

Gerusalemme – Infopal. Durante la seduta del governo israeliano, ieri, il ministro dei Trasporti Shaul Mofaz ha chiesto l’adozione di politiche di demolizione delle abitazioni e chiusura delle aree palestinesi e l’esilio degli attivisti e delle loro famiglie.

Le dichiarazioni di Mofaz sono "una risposta" ai recenti attacchi con bulldozer avvenuti a Gerusalemme ovest, contro passanti e auto israeliane.

Il vice-premier Haim Ramon ha ribattuto che "l’interesse israeliano sta nel separarsi dai villaggi e dalle aree palestinesi che non faranno parte di Gerusalemme e che ne minacciano l’identità ebraica in quanto capitale di Israele".

Intanto, oggi le truppe israeliane hanno iniziato la demolizione di una palazzina di Beit Hanina, a Gerusalemme est.

La casa, formata da cinque appartamenti, appartiene alla famiglia (gruppo familiare) Abu Ayisha.

La notifica per la demolizione è stata annunciata ieri e questa mattina all’alba sono arrivati i bulldozer che stanno distruggendo le abitazioni delle cinque famiglie.

Questa notte sono giunti anche attivisti internazionali per dare appoggio alle vittime di questo nuovo sopruso. I militari hanno attaccato gli abitanti della palazzina e i pacifisti: 10 persone sono rimaste ferite, tra cui Hatem Abed al-Qader, consigliere per gli Affari di Gerusalemme del premier del governo di Cisgiordania, Salaam Fayyad.

Le forze israeliane non hanno permesso alle ambulanze di recarsi sul posto per prestare soccorso ai feriti.

La scusa addotta dall’esercito per la demolizione della casa è, come al solito, la "mancanza di permessi di costruzione", tuttavia, da quando Israele occupa illegalmente Gerusalemme, cioè dal ’67, ai palestinesi tali permessi sono stati concessi ben raramente, mentre le colonie sono in continua espansione.

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