Gerusalemme/al-Quds – MEMO. Le ONG palestinesi hanno espresso preoccupazione per il piano israeliano di sfrattare cinque famiglie palestinesi dalle loro case nel quartiere Batn al-Hawa, nella Gerusalemme occupata, secondo quanto riferito venerdì da Al-Quds Al-Arabi.
Le autorità d’occupazione israeliane lavorano per espellere i palestinesi dal quartiere, a favore dell’organizzazione di coloni Ateret Cohanim.
Le cinque famiglie sono estensioni della famiglia Shehadeh, coinvolta in una battaglia legale contro Ateret Cohanim. L’organizzazione di coloni afferma che la casa era di proprietà di una famiglia ebrea prima del 1948.
Secondo Al-Quds Al-Arabi, le ONG palestinesi hanno notato che ciò che sta accadendo a Batn al-Hawa è accaduto a Sheikh Jarrah ed in altri quartieri della città santa palestinese.
Hanno affermato che le autorità d’occupazione israeliane usano una legge che impedisce ai palestinesi di tornare nelle case che lasciarono nel 1948, mentre danno ai gruppi di ebrei il diritto di sfrattare i palestinesi dalle stesse abitazioni con la giustificazione che erano di proprietà ebraica prima del 1948.
Tale legge è applicata nel quartiere di Silwan, secondo quanto riferito da Al-Quds Al-Arabi, aggiungendo che circa 80 famiglie palestinesi che rischiano la deportazione vivono nello stesso quartiere. Ha anche notato che 17 famiglie hanno già perso la casa.
“Per i palestinesi, la vita a Batn al-Hawa è [come in] una pentola a pressione”, ha affermato il gruppo israeliano per i diritti B’Tselem. “Il quartiere, situato a Silwan, nella Gerusalemme Est, è deliberatamente trascurato dalle autorità israeliane, principalmente dal comune di Gerusalemme, e soffre di sovraffollamento e mancanza di infrastrutture pubbliche di base necessarie per la vita quotidiana”.
B’Tselem ha condiviso che i palestinesi “vivono sotto una costante minaccia di sfratto, poiché le autorità israeliane, usando l’organizzazione di coloni Ateret Cohanim come procura, lavorano per scacciare circa 700 palestinesi dalle loro case nel quartiere. Questa campagna, che è pienamente sostenuta dai tribunali israeliani – inclusa la Corte Suprema – si basa sul disprezzo per fatti chiave, argomenti dubbi e ragionamenti legali viziati”.
Traduzione per InfoPal di F.H.L.