Gerusalemme, palestinesi aggrediti mentre ministri israeliani si uniscono alla “Marcia della bandiera”

Gerusalemme/al-Quds – Middle East Eye. Giovedì, agenti di polizia israeliani e ultra-nazionalisti hanno aggredito palestinesi e giornalisti, mentre ministri e parlamentari d’estrema destra si sono uniti alla divisiva “marcia delle bandiere” a Gerusalemme.

I partecipanti hanno lanciato pietre contro un giornalista di Middle East Eye ed altri giornalisti che stavano documentando l’evento nella zona della Porta di Damasco, vicino alla Città Vecchia. Almeno due giornalisti sono stati colpiti alla testa e feriti.

Decine di partecipanti sventolavano la bandiera nera del gruppo razzista d’estrema destra Lehava, mentre intonavano cori dicendo “il vostro villaggio sarà bruciato”.

Altrove, gli ultranazionalisti che marciavano nel quartiere musulmano della Città Vecchia hanno picchiato i residenti palestinesi, provocando alcuni scontri. La polizia israeliana è intervenuta aggredendo i palestinesi che erano già sotto attacco.

Un attivista palestinese, Iyad Abu Snainah, è stato arrestato dopo aver gridato contro la polizia per non aver protetto i palestinesi.

Nel frattempo, migliaia di israeliani hanno continuato ad affluire nella piazza della Porta di Damasco come parte della marcia annuale, che si tiene durante la festa della “Giornata di Gerusalemme”, in commemorazione dell’occupazione di Gerusalemme Est nel 1967.

L’evento è associato alla violenza contro i palestinesi e alla “mostra di incitazione, dominio ebraico e razzismo”, secondo l’organizzazione non governativa israeliana Ir Amim.

Tra i partecipanti di giovedì c’erano il ministro della Sicurezza nazionale d’estrema destra Itamar Ben Gvir, il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich e la ministra dei Trasporti Miri Regev.

“Ci sono decine di migliaia di persone qui, grazie a Dio”, ha detto Ben Gvir dopo essere arrivato al punto di partenza della marcia su King George Street. “Gerusalemme è nostra per sempre.”

Limor Son Har-Melech, una deputata del partito d’estrema destra Potere ebraico, di Ben Gvir, è arrivata in un altro punto della marcia, dicendo al Times of Israel che partecipava per “celebrare la nostra vittoria sugli arabi”.

Sotto un pesante spiegamento di sicurezza, i partecipanti alla marcia alla Porta di Damasco hanno intonato slogan razzisti, sventolato la bandiera israeliana e ballato, mentre aspettavano l’arrivo di altre persone.

La polizia israeliana ha schierato circa 3000 agenti per garantire la sicurezza della manifestazione, che mira a dimostrare la “sovranità” di Israele su Gerusalemme.

Cecchini israeliani siano stati schierati lungo le mura della Città Vecchia, mentre droni di sorveglianza della polizia volavano sopra la folla.

Tutte le strade che portano alla Porta di Damasco sono state bloccate sia per i giornalisti che per i palestinesi.

Ad una giornalista di MEE è stato negato l’accesso dalla polizia israeliana, nonostante abbia mostrato loro una tessera stampa, costringendola a percorrere una strada più lunga per entrare.

Un’altra “Marcia della bandiera” si è svolta in precedenza a Lydd (Lod), una città nel centro di Israele che ospita una grande popolazione palestinese.

I palestinesi hanno organizzato contro-manifestazioni nella Cisgiordania occupata e a Gaza, sventolando la bandiera palestinese.

I manifestanti vicino alla recinzione che separa la Striscia di Gaza da Israele sono stati dispersi dall’esercito israeliano, che ha utilizzato gas lacrimogeni.

Storia violenta.

Negli anni precedenti, i partecipanti israeliani alla “Marcia della bandiera” aggredirono i palestinesi, attaccarono, sputarono e imbrattarono di graffiti le attività commerciali e le case palestinesi lungo il loro percorso.

Intonarono anche slogan come “morte agli arabi”, “sta arrivando la seconda Nakba” e “Muhammad è morto”, riferendosi al profeta dell’Islam.

(Foto: MEE).

In precedenza, coloni e politici israeliani entrarono nella moschea di al-Aqsa come parte delle celebrazioni del “Giorno di Gerusalemme”. Una persona fu ripresa mentre insultava il profeta Muhammad all’interno del cortile della moschea.

Tra di loro c’erano diversi parlamentari, tra cui il ministro per lo sviluppo del Negev e della Galilea Yitzhak Wasserlauf, che appartiene al partito Potere ebraico.

Parteciparono anche tre deputati del partito Likud – del primo ministro Benjamin Netanyahu – Dan Illouz, Amit Halevi e Ariel Kallner.

La Giordania ha condannato l’assalto e ha avvertito che la marcia provocatoria potrebbe portare a una recrudescenza della situazione a Gerusalemme.

Israele occupò Gerusalemme Est nel 1967 e l’annetté nel 1980, in una mossa che non è mai stata riconosciuta dalla comunità internazionale.

Il controllo di Israele sulla città viola diversi principi del diritto internazionale, secondo cui un potere occupante non ha sovranità sul territorio occupato e non può apportarvi modifiche permanenti.

Traduzione per InfoPal di F.L.