Gerusalemme proibita ai Cristiani per le celebrazioni pasquali.

Gerusalemme. Ai palestinesi, e in particolare ai cristiani, sarà proibito per l'intera giornata di sabato 3 aprile l'accesso alla Città Vecchia di Gerusalemme e alla Chiesa del Santo Sepolcro, quando i cristiani ortodossi osserveranno il “Sabato di luce”. 

I sacerdoti sono stati informati dalla polizia israeliana che solo ai pellegrini stranieri sarà permessa l'entrata, come hanno riferito ieri le autorità di Gerusalemme.

Il Sabato di luce cade ogni anno alla vigilia di Pasqua. Secondo i fedeli, Dio concede ai sacerdoti in preghiera il miracolo del fuoco dopo giorni di digiuno e adorazione. I cristiani palestinesi affollano le strade della Città Vecchia attendendo il miracolo e reggendo ognuno 33 candele, che simboleggiano l'età di Cristo al momento della crocifissione.

I fedeli all'interno della chiesa accendono le candele in attesa dei pellegrini. Cristiani palestinesi provenienti da Cisgiordania, Gaza e Israele si radunano e portano a casa il fuoco del miracolo come simbolo di comunità, speranza e rinnovamento.

Con la decisione presa ora dalla polizia, pare che a nessuno dei gruppi di fedeli palestinesi sarà permesso di partecipare alla processione che verrà a ricevere il fuoco. Si tratta dell'ultima di una serie di restrizioni che hanno preso di mira i palestinesi di tutte le religioni durante il periodo di Pasqua; richiamano inoltre le dure limitazioni imposte ai musulmani durante lo scorso mese di Ramadan.

Domenica scorsa (la Domenica delle Palme), ai cristiani della Cisgiordania è stato impedito di partecipare alla processione dell'Entrata trionfale, che ripercorre il sentiero che si ritiene Gesù abbia seguito ritornando a Gerusalemme prima della sua morte. Nonostante migliaia di cisgiordani avessero ottenuto i permessi pasquali per accedere all'area, con la chiusura annunciata in occasione della Pasqua ebraica hanno visto i checkpoint chiudersi davanti a loro.

Non è chiaro se le restrizioni all'entrata dei cristiani palestinesi saranno attive anche il Venerdì Santo e la domenica di Pasqua.

Contro le misure israeliane sono state organizzate domenica scorsa delle dimostrazioni, che hanno visto i cristiani di Betlemme marciare verso il checkpoint 300, chiuso dalle autorità israeliane poche ore prima. I manifestanti hanno approfittato di una breve apertura del cancello nel Muro di separazione e sono passati dall'altra parte. La parte posteriore del corteo è stata però circondata dai soldati israeliani che hanno arrestato dieci dimostranti, tra cui Abbas Zaki, membro del Comitato esecutivo dell'Organizzazione per la liberazione della Palestina (OLP). I dieci si trovano ancora sotto la custodia dell'esercito.

La mobilitazione popolare è proseguita lunedì a favore della liberazione dei manifestanti arrestati il giorno prima. Martedì, gli uomini della sicurezza dell'Autorità nazionale palestinese hanno soffocato quella che sarebbe potuta diventare una terza manifestazione.

Zaki è stato fatto comparire ieri di fronte a un tribunale militare israeliano, ma le proteste all'esterno dell'edificio, unite al rifiuto da parte del membro dell'Olp di riconoscere l'autorità della corte, hanno portato al rinvio del processo di un giorno.

(Fonti: Maan e agenzie)

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