Gerusalemme, Salah: svelata una rete di tunnel sotto Silwan.


Gerusalemme – Infopal. Lo shaykh Raed Salah, capo del Movimento islamico in Israele, ha lanciato un nuovo allarme sulla minaccia che incombe su Gerusalemme – minaccia che passa sotto il silenzio arabo, islamico e internazionale.

Shaykh Salah, nel corso di una conferenza stampa organizzata giovedì dall'associazione al-Aqsa per il patrimonio islamico e avente come oggetto la nuova rete di tunnel a Silwan (a sud della Moschea di al-Aqsa), ha invitato i palestinesi a muoversi a tutti livelli. Durante l’incontro è stato infatti presentato un documentario riguardante ciò che è stato scoperto di recente sulle gallerie sotto Silwan, che si propagano in direzione della moschea per un totale di 600 metri di lunghezza, e che hanno ormai raggiunto la Porta dei Maghrebini e la piazza di al-Buraq. Il film documenta inoltre i lavori portati avanti dall'occupazione israeliana per collegare insieme i vari tunnel, e lo scavo di una nuova rete lunga 120 metri.
L’autorità religiosa ha chiesto che il film venga mostrato all'inviato americano per il Medio Oriente, George Mitchell, ai sovrani e ai dirigenti arabi, alle missioni diplomatiche e a consoli arabi per far conoscere loro le dimensioni della catastrofe nella città occupata.
Ha quindi incoraggiato a non minimizzare la questione palestinese, e in particolare quella delle colonie nella Città Santa, meravigliandosi del silenzio arabo e islamico: “Tutti dicono: ‘Gerusalemme viene per prima!’, ma non so di quale Gerusalemme parlino visto quanto sta accadendo nel quartiere di Shaykh Jarrah, con i furti delle case e delle proprietà cristiane, oltre ai tunnel sotto la Moschea al-Aqsa”.
Salah ha poi proseguito: “Loro [gli israeliani] stanno preparando una conferenza per pianificare la costruzione del Terzo Tempio, l'occupazione sta proseguendo in maniera isterica, confondendo l'ufficiale e il popolare per ebraicizzare la città di Gerusalemme e costruire il tempio a scapito di al-Aqsa”.

Tuttavia, come ha ricordato lo shaykh, “guai a noi se il problema palestinese si riduce solo a discutere se il colonialismo debba proseguire oppure vada congelato, tralasciando i sei milioni di profughi palestinesi e i tentativi di ebraicizzazione della Cisgiordania. (…) Non dico solo che il colonialismo è pericoloso, ma è un terribile cancro che sta mangiando la società palestinese. D’altra parte, quello che abbiamo visto non è meno pericoloso: sei mesi fa abbiamo scoperto un'altra rete di tunnel che si estende sotto Hammam al-‘Ayn [a ovest di Gerusalemme], circondata da altre reti a sud e a ovest, e un'altra ancora viene scavata adesso, mentre stiamo parlando ora con voi”.

Il leader del Movimento islamico ha quindi chiesto la proiezione del film sulle gallerie in tutti gli ambienti: “Spero che questo film contribuisca a parlare dei crimini dell'occupazione israeliana”, che “venga mostrato a George Mitchell e che ‘Amro Musa lo mostri alla Lega Araba alla presenza dei dirigenti arabi, per vedere se rimarranno colpiti dal suo contenuto oppure continueranno a fare da spettatori silenti”.

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