Gerusalemme – Infopal. Un altro cittadino è stato costretto ieri dalle autorità israeliane a demolire la propria abitazione: si tratta di Muhammad Najib Al-Ju’ba’s, residente in strada della Vergine, vicino alla Basilica del Santo Sepolcro.
L'uomo è stato costretto ad abbattere una parte della propria casa, costruita “senza permesso” dodici anni fa per far fronte alla famiglia in crescita. L'edificio, infatti, risale a prima dell'occupazione di Gerusalemme, avvenuta nel giugno del 1967.
Le altre due precedenti auto-demolizioni – parte di una nuova strategia israeliana volta a svuotare Gerusalemme degli abitanti arabi – hanno avuto luogo qualche giorno fa.
I proprietari si trovano di fronte alla “scelta” di demolire in parte o completamente la propria casa o di pagare una ammenda salata. In ogni caso, pagare non garantisce loro il permesso edilizio – che Israele non concede quasi mai -, ma semplicemente rimandare la demolizione di qualche tempo.