Al-Quds (Gerusalemme) – Pal-Info. In concomitanza con i disordini egiziani, ieri, 4 febbraio, venerdì di preghiera, le forze d'occupazione israeliane hanno imposto rigide restrizioni di movimento ad al-Quds (Gerusalemme).
I provvedimenti hanno interessato in particolar modo le zone intorno ai luoghi santi, quindi la moschea di al-Aqsa. Ai fedeli musulmani d'età inferiore ai 50 anni è stato proibito l'accesso.
Le forze dell'ordine e i soldati israeliani sostengono che alla base di queste misure straordinarie ci sono state accurate informazioni pervenute da ambienti dell'Intelligence.
Dopo gli assalti della mattina a Silwan e nelle aree circostanti, i soldati israeliani sono tornati nell'ora di preghiera.
Testimoni oculari hanno raccontato che, senza motivi apparenti, improvvisamente i soldati hanno lanciato bombe sonore sulla folla di fedeli impegnati nella preghiera pubblica.
Circa 36 residenti delle aree palestinesi attaccate dai soldati israeliani sono rimasti feriti o intossicati dai gas lacrimogeni: cittadini ordinari, giornalisti e personale medico.
Tra i feriti: la giornalista gerosolimitana Diyala Jiuyhan, finita in ospedale, e l'ambulanziere Walid as-Saiarawwi.
Inoltre, anche numerosi fotoreporter palestinesi sono rimasti feriti negli scontri: Mahfuz Abu Turk, Mahmoud 'Alian della testata “al-Quds”, Mo'ammar 'Odeh, di un'agenzia stampa giapponese, e un altro fotografo residente proprio a Silwan, Mohammad Abu Saninah.