Ghannouchi: minacciare la Palestina è come minacciare tutti i paesi musulmani

Il leader di an-Nahda, Rashid al-Ghannouchi.

Memo. Una minaccia per la Palestina è una minaccia per tutti i paesi musulmani.

Il leader del movimento tunisino an-Nahda (Rinascita), Rashid al-Ghannouchi, ha affermato che la rivoluzione tunisina del 14 gennaio 2011 non fu soltanto contro l’ingiustizia, la tirannia e la corruzione. Anzi, sostiene, essa si rivolse anche contro quelli che al-Ghannouchi definisce i “legami sospetti” del vecchio regime, in particolare con Israele. Il riferimento implicito è all’assassinio perpetrato da Israele nei confronti di alcuni leader palestinesi, e avvenuto in territorio tunisino.

Nel corso di una trasmissione televisiva, al-Ghannouchi, parlando dalla città di Jenduba, si è quindi dichiarato convinto che “la Palestina è il cuore della nazione islamica, e una minaccia per la Palestina è una minaccia per tutti i paesi musulmani”. Tra il pubblico vi erano funzionari, membri e sostenitori di an-Nahda. Rivolgendosi a loro, il leader del movimento ha quindi assicurato che “non c’è spazio per la normalizzazione dei rapporti con l’entità sionista [Israele, ndr]”

Al-Ghannouchi ha quindi proseguito spiegando che la rivoluzione in Tunisia ha fatto alcuni passi “importanti” verso la realizzazione dei propri obiettivi. In particolare, ha osservato che “esercitare le libertà potrebbe sì condurre talvolta all’infrazione delle leggi”, il che minaccerebbe la stabilità del paese, “ma ci lascia con due scelte: da una parte la libertà, la disciplina, lo sviluppo e il progresso nel paese, dall’altra uno squilibrio tra questi elementi e il caos che ne risulterebbe”. La seconda opzione, ha concluso, è incompatibile con gli obiettivi della rivoluzione.

Secondo il leader, insomma, il panorama politico della Tunisia è avviato alla “maturità”. Ha quindi accennato alla possibilità che il suo movimento si integri con altri partiti politici di stampo islamico, ritenendo che fusioni di questo tipo fungerebbero da “pilastro per la costruzione del paese”. Tuttavia, al-Ghannouchi ha anche messo in guardia da qualsiasi tentativo di rimuovere an-Nahda, avvertendo che un’operazione simile farebbe sprofondare la Tunisia nel marasma, “e questo non gioverebbe affatto all’interesse della nazione”.