Giornale ebraico: il governo di israeliano sta pianificando una “rivoluzione degli insediamenti” in Cisgiordania

Quds Press. Un quotidiano ebraico ha rivelato che il governo di destra israeliano, guidato da Benjamin Netanyahu, sta pianificando una “rivoluzione degli insediamenti in Cisgiordania, per espanderli in un modo senza precedenti”.

Il quotidiano ebraico Israel Hayom, nella sua edizione di oggi, mercoledì, ha dichiarato: “Saranno approvati migliaia di piani di insediamento che sono stati congelati negli ultimi due anni e mezzo e, nei prossimi mesi, saranno costruite 18.000 unità di insediamento, e centinaia di migliaia di coloni saranno trasferiti in Cisgiordania come parte dell’attuazione del progetto di ‘un milione di coloni’. Saranno registrati centinaia di migliaia di palestinesi nei dati ufficiali del governo israeliano, in un passo verso una mini-annessione”.

Il giornale ha informato che il nuovo governo lavorerà per “legittimare gli avamposti degli insediamenti, tra cui Avitar e Homesh, vicino a Nablus, nel nord della Cisgiordania, e collegarli alle infrastrutture di base, costruire insediamenti e nuove strade per gli insediamenti”.

Ha descritto questo piano come “una rivoluzione e una tempesta imminente”, osservando che “questo grande piano è nato nel retroscena dell’organizzazione delle responsabilità tra il ministro dell’Esercito israeliano, Yoav Gallant, e Bezalel Smotrich, ministro (delle Finanze, ndr) nello stesso governo”.

I dati del movimento israeliano per i diritti umani “Peace Now” indicano che ci sono circa 700.000 coloni, 145 grandi insediamenti e 140 avamposti (senza licenza del governo israeliano) in Cisgiordania, compresa la Gerusalemme occupata.

Il diritto internazionale considera territorio occupato la Cisgiordania e la Gerusalemme Est e tutte le costruzioni di insediamenti lì stabilite sono illegali.