“Giornalisti comprati”: come le lobby finanziarie globali corrompono il mainstream

InfoPal. Di Angela Lano. “Giornalisti comprati. Come i politici, i servizi segreti e l’alta finanza dirigono i mass media tedeschi” è un saggio del 2014 del giornalista tedesco Udo Ulfkotte pubblicato in Italia nel 2020, per l’Editore Zambon, con la traduzione dello scrittore Diego Siragusa.

Il saggio, molto famoso in Germania, ma oggetto di un boicottaggio editoriale mondiale, descrive nel dettaglio, partendo anche dall’esperienza diretta dell’autore, in quanto giornalista di una tra le più importanti testate tedesche, come il giornalismo mainstream sia corrotto e al servizio delle lobby che fanno capo alla NATO e agli Stati Uniti. Nel lungo elenco di istituzioni internazionali che hanno rapporti di influenza sulle redazioni di spicco compare il famoso Club Bilderberg, l’Aspen Institute, la Trilateral Commission e tante altre. Ulfkotte è perentorio: i giornalisti mainstream eseguono ordini e lavorano per organizzazioni internazionali all’interno della NATO; sono cooptati. E non lesina note e documentazione per corroborare le sue dichiarazioni. Con dovizia di note e di documentazione e citando nomi e cognomi, infatti, l’autore ci parla delle abitudini corrotte nelle redazioni mainstream e tra i giornalisti di spicco, dei costosi viaggi e regali pagati da governi e multinazionali per indurre il cronista e la redazione a scrivere servizi favorevoli.

“Giornalisti comprati” denuncia il coinvolgimento dei media nel preparare guerre e colpi di stato, rivoluzioni colorate e primavere arabe, con tanto di fatti e prove inesistenti e fabbricate a danno di questo o quel governo nemico, l’invenzione di scenari di guerra pro-telecamere e una lunga lista di gravi operazioni di propaganda, manipolazione e deviazione dell’informazione rispetto alla realtà e verità sostanziale degli eventi.

Si parla anche di doppio standard, di servizi segreti USA che passano alle redazioni le “informazioni” che devono uscire nei media e del loro ruolo di potere nel giornalismo ufficiale.

Comprare un giornalista mainstream è facile, scrive Ulfkotte, e molti di loro sono, di fatto, comprati e al servizio di interessi sovranazionali vicini agli USA e alla NATO.

In capitoli appositi, “Giornalisti comprati” parla dei piani in esecuzione del Nuovo Ordine Mondiale, di Élite finanziare e di poteri trans-e sovra-nazionali, di potenti gruppi di pressione e di lobby, di governo globale, di manipolazione linguistica e neo-lingua, di false alternative al Sistema create dal Sistema stesso per illudere i popoli e distrarli dai reali problemi, di persecuzione e macchina del fango verso gli oppositori… Insomma, tutto ciò che lo stesso mainstream pagato dalle Élite dichiara essere “complottismo” e “terrapiattismo”.

“Giornalisti comprati” è un atto di accusa dettagliato e documentato verso il giornalismo ufficiale che non lascia spazio a concessioni e compassione: è una pericolosa arma bellica che danneggia le popolazioni. Bisogna prenderne coscienza e impedire che faccia ulteriori danni al mondo intero.

(“Giornalisti comprati. Come i politici, i servizi segreti e l’alta finanza dirigono i mass media tedeschi”. Di Udo Ulfkotte. Zambon Editore, 2020. Traduzione di Diego Siragusa).

Udo Ulfkotte (1960 – 2017) fu giornalista tedesco. Lavorò per il quotidiano Frankfurter allgemeine Zeitung. Divenne celebre nel 2014 con il  libro “Gekaufte journalisten” (Giornalisti comprati) in cui rivela di essere stato per 17 anni al soldo della CIA e quindi degli USA e come la CIA stessa ed altre agenzie di servizi segreti (tra cui quelli tedeschi) diano soldi ai giornalisti occidentali per diffondere certe notizie a loro favorevoli e apertamente pro-NATO.