Jaffa – Infopal
Sabato, per la prima volta nella città di Jaffa, occupata nel 1948, è stata organizzata una manifestazione popolare in occasione del 32° anniversario della Giornata della Terra.
Più di 2 mila abitanti di Jaffa, arabi ed ebrei democratici, hanno partecipato alla marcia che ha percorso il quartiere al-Ajami per terminare nella via principale, Yafit. I partecipanti hanno intonato slogan a conferma dell’arabicità della città e della resistenza dei suoi abitanti ai progetti di demolizione e di evacuazione delle case arabe.
Al termine della manifestazione hanno parlato il presidente del Comitato superiore di Proseguimento, ing. Shawqi al-Khatib; shaikh Raed Salah, presidente del movimento islamico nei territori del 1948; Ibrahim Abdullah, presidente del movimento islamico nell’area sud; il deputato Dof Hanin, del Fronte democratico; Ruvin Eberjil, attivista sociale; il dott. Jamal Zahalqa, presidente del Gruppo nazionale democratico, e rappresentanti dei comitati popolari di Jaffa, Lidda e Ramleh.
Il deputato Jamal Zahalqa ha dichiarato che "60 anni fa, gli abitanti di Jaffa sono stati cacciati via, ma non lo permetteremo una seconda volta. Il progetto folle promosso dalle autorità israeliane e dal municipio di demolire e evacuare 500 case nella città di Jaffa non passerà. Se tentano di eseguirlo non rimarremo con le mani in mano e difenderemo il nostro diritto alla casa e allesistenza".
Zahalqa ha spiegato che non si tratta di una questione di proprietà di beni, ma "dell’esistenza stessa: essere o non essere nella cara città di Jaffa. Noi siamo gli abitanti originari del paese e non permetteremo a nessuno di sradicarci e espellere la gente dalle proprie case".
E ha sottolineato che l’obiettivo della manifestazione è "intensificare la lotta. Gli abitanti di Jaffa non sono soli: possono contare su un intero popolo. Il problema non è solo loro, ma di tutti noi".