Giornata internazionale dell’anguria

A cura dei Giovani Palestinesi d’Italia. Il 3 agosto è il #watermelonday, la giornata internazionale dell’anguria. E’ una data molto importante per noi palestinesi in quanto raffigura simbolicamente la nostra lotta di resistenza per la nostra libertà. Il cocomero, infatti, oltre a rappresentare uno dei maggiori frutti consumati ed esportati in Palestina, ha rappresentato un simbolo di protesta negli anni dopo la “Naqsa” (la “Guerra dei sei giorni”) del 1967. All’epoca, infatti, le autorità dell’entità sionista vietarono ai palestinesi di alzare la bandiera a Gaza e nei Territori occupati. Per sovvertire questo divieto i palestinesi si ingegnarono portando fette di cocomero, che hanno gli stesi colori della bandiera palestinese (rosso, verde, nero e bianco) attraverso la regione in segno di protesta.

Negli anni ’80, le forze sioniste avevano, inoltre, chiuso una grande galleria d’arte di Ramallah e arrestato tre artisti palestinesi per aver incorporato i colori della bandiera palestinese nelle loro opere d’arte. Uno di loro recentemente ha descritto come un capo della polizia israeliana ha cercato di corromperli per depoliticizzare la loro arte. “Stava cercando di convincerci a non fare arte politica, dicendoci: ‘Perché fai arte politica? Perché non dipingi dei bei fiori o una figura nuda? È carino. Comprerò anche da te.” Ha quindi incaricato gli artisti di presentare i loro dipinti all’IDF per ottenere il permesso prima di esibirli. “L’ufficiale ha alzato la voce e ha detto: ‘Anche se fai un’anguria, sarà confiscata’”. “Quindi l’idea dell’anguria è venuta in realtà dall’ufficiale, non da noi.”

Oggi questo frutto estivo rappresenta ancora il sentimento di rivalsa e resilienza del nostro popolo nonché di orgoglio nazionale contro l’apartheid.