Giovane palestinese ferito da un colono durante un sit-in di solidarietà a Sheikh Jarrah

Gerusalemme/al-Quds-Quds Press. Oggi, lunedì, un colono israeliano ha sparato proiettili letali contro un giovane palestinese nei pressi di Sheikh Jarrah, nella Gerusalemme occupata, durante sit-in di solidarietà con le famiglie del quartiere minacciate di sgombero delle loro case.

Le forze di occupazione hanno chiuso gli ingressi al quartiere, permettendo l’invasione di coloni nell’area.

Il proiettile del colono ha colpito il giovane al piede, ferendolo lievemente.

Oggi, nella sessione finale, la Corte Suprema israeliana esaminerà il destino di quattro famiglie palestinesi minacciate di sfollamento e sgombero forzato delle loro case.

Il governo di occupazione sta cercando di ritardare la decisione della corte, a seguito delle proteste e del rifiuto degli Stati Uniti nei confronti di tale decisione, che potrebbe causare problemi al primo ministro Naftali Bennett, durante la sua visita negli Stati Uniti.

Lo sfollamento dei palestinesi nella Gerusalemme occupata è diventato un punto di intensa tensione negli ultimi mesi, e ha provocato scontri violenti tra i palestinesi e le forze di occupazione nella Gerusalemme occupata, che si sono estesi ben oltre la città. Tali politiche coloniali israeliane sono le principali responsabili delle tensioni e degli scontri (*) tra il governo di occupazione e la resistenza palestinese, lo scorso maggio.

I tribunali israeliani avevano approvato lo sgombero di quattro famiglie di Sheikh Jarrah, ma la Corte Suprema non ha ancora emesso la sua sentenza.

Le famiglie risiedono nelle loro case come rifugiate, insieme a 28 altre, dal 1956 in virtù di un accordo con il governo giordano e l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi “UNRWA”.

Le famiglie sono state costrette per anni a una lotta con i gruppi di coloni nei tribunali israeliani.

(*) Nel linguaggio militare, gli scontri avvengono tra eserciti o gruppi armati di pari forze. Tra Tsahal, l’esercito israeliano, e la Resistenza o i gruppi di giovani palestinesi che rispondono alle aggressioni dell’occupante israeliano non c’è parità di forze. Pertanto, riportiamo tra virgolette il termine scontri/scontro, per non indurre i lettori meno informati a pensare che in Palestina sia in atto un conflitto/guerra tra attori con eserciti, armamenti e forze paritarie.