Giovane prigioniero palestinese muore in un carcere israeliano

Nablus – Ma’an. Il prigioniero palestinese Hasan Turabi, di 22 anni, di un villaggio nella zona di Nablus, è morto martedì mattina all’Afula Medical Center nel nord di Israele, secondo fonti locali palestinesi.

Fonti del villaggio di Sarra, nel nord della Cisgiordania, hanno detto a Ma’an che il servizio carcerario israeliano ha ufficialmente informato la famiglia di Turabi della sua morte.

Turabi, secondo l’avvocato Hiba Masalha del ministero per le Questioni dei prigionieri dell’Autorità Palestinese, era affetto da leucemia. Ha capito di recente che era davvero in pericolo dopo la rottura di un vaso sanguigno.

Ha aggiunto che Turabi vomitava sangue ed era stato trasferito al reparto di terapia intensiva, dove i medici hanno scoperto che aveva coaguli di sangue nel collo, nel torace e nell’addome.

Le forze israeliane hanno trasferito Turabi dal carcere di Megiddo all’Afula Medical Center per le cure mediche.

Il ministro per le Questioni dei prigionieri dell’Autorità Palestinese, Issa Qaraqe, ha risposto al rapporto dicendo che il servizio carcerario israeliano è responsabile della morte di Turabi e lo ha accusato di “negligenza”.

Qaraqe ha affermato che la negligenza era iniziata nel carcere di Megiddo, evidenziando che dieci giorni prima Turabi era stato trasferito all’ospedale Afula, dove ha avuto una grave emorragia e ha iniziato a vomitare sangue.

“I medici della prigione hanno trattato il caso sconsideratamente e non gli hanno dato alcuna medicina fino a quando non è collassato e ha perso conoscenza il 16 marzo 2013”.

A quel punto, ha aggiunto Qaraqe, il servizio carcerario israeliano ha rilasciato Turabi e lo ha trasferito all’Afula Medical Center dove è morto come un martire.

Qaraqe ha descritto il caso come un nuovo “crimine di guerra” commesso contro i prigionieri palestinesi.

La morte di Turabi, ha aggiunto il ministro, porta il numero delle vittime tra i prigionieri palestinesi nelle carceri di Israele a 205 dal 1967.

Qaraqe ha fatto notare che cinque prigionieri sono morti nel 2013: Zuheir Libbada, Ashraf Abu Tharee, Arafat Jaradat, Maysara Abu Hamdiyya e Hasan Turabi.

Traduzione di Edy Meroli