Per un paio di ore, i giovani di Gaza, che reggevano striscioni in solidarietà con i prigionieri, sono stati impegnati in sit-in nelle sedi dell’Unesco (l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura), del Comitato internazionale della Croce Rossa e dell’Undp (Programma Onu per lo Sviluppo), minacciando, inoltre, di intensificare la loro protesta, nei prossimi giorni, se le varie istituzioni delle Nazioni Unite non si adopereranno perché Israele ponga fine alle sofferenze dei prigionieri.
Essi hanno invitato tutte le organizzazioni per i diritti umani, in tutte le parti del mondo, a intervenire sull’occupazione perché metta termine alla politica degli arresti amministrativi, che rappresentano una tortura psicologica per i detenuti e le loro famiglie.
I prigionieri palestinesi rinchiusi nelle carceri israeliane sono impegnati in uno sciopero della fame a oltranza dal 17 aprile scorso.