Giovedì sera, Abu Mazen ha ricevuto D’Alema

Dal nostro corrispondente.

                   

Giovedì sera, 7 settembre, il presidente Mahmud Abbas ha ricevuto nella sede della presidenza di Ramallah, in Cisgiordania, Massimo D’Alema, il ministro degli Esteri italiano. Durante l’incontro hanno parlato della situazione nei territori palestinesi e nella regione.

Durante la conferenza stampa congiunta, svoltasi dopo i colloqui, il presidente Abbas ha dichiarato di aver confrontato con D’Alema i rispettivi punti di vista, e di aver parlato in modo approfondito della situazione in Palestina e in Libano. Abbas ha espresso la propria felicità per la situazione stazionaria in Libano, riconoscendo gli sforzi della comunità internazionale in questo senso.

Ha spiegato di aver sottoposto al ministro italiano i problemi che stanno affrontando i territori palestinesi derivanti dall’aggressione israeliana: costruzione delle colonie, peggioramento della situazione economica, scioperi dei dipendenti pubblici causati dal mancato pagamento degli stipendi.

Abbas ha spiegato che durante l’incontro hanno parlato della possibilità di formare un nuovo governo.

Il presidente palestinese ha ringraziato il ministro degli Esteri italiano per l’appoggio che sta dando l’Italia al suo popolo e per la proposta di un dispiegamento di forze internazionali nei territori palestinesi, e ha espresso la speranza che quest’idea venga appoggiata e realizzata.

Da parte sua, il ministro D’Alema ha ringraziato il presidente per l’accoglienza, sottolineando che la sua visita nei territori palestinesi è per confermare la solidarietà dell’Italia con il popolo palestinese e con la sua lotta per formare uno stato indipendente.

E ha aggiunto: “Noi siamo convinti che il conflitto tra palestinesi e israeliani dovrà finire”, spiegando che il consiglio dei ministri degli Esteri dell’Unione Europea, e non solo l’Italia, ha invitato a porre fine alla violenza e a appoggiare il presidente Mahmud Abbas nella formazione di un governo di unità nazionale.

E ha precisato la necessità di mettere fine alla drammatica situazione umanitaria dei territori, di rinnovare la volontà dell’Unione Europea a fornire gli aiuti, di chiedere a Israele di aprire il valico di Rafah.

D’Alema ha invitato le forze palestinesi a stare dalla parte del presidente Abbas, e a cessare il lancio dei missili perché "è la causa della morte di molti palestinesi".

Per quanto riguarda il progetto arabo alle Nazione Unite, Abbas ha sottolineato che esiste una sola posizione presa dalla Lega Araba e dalla riunione dei ministri degli Esteri arabi: riattivare le operazioni di pace davanti alle Nazioni Unite attraverso le risoluzioni esistenti, in particolare la 1515 e il piano della Road Map.

Per quanto attiene all’invio di forze internazionali nei territori palestinesi, il ministro degli Esteri italiano ha specificato che il suo paese è contento di prendervi parte con la spedizione di un contingente – in particolare a Gaza -, ma ha spiegato che questo tipo di decisione spetta alle Nazione Unit: "La forza multinazionale – ha sottolineato – arriva per garantire l’applicazione di un accordo e non come alternativa".

Ha poi espresso la speranza che il dialogo politico possa continuare per permettere alla comunità internazionale di portare avanti il sostegno economico ai territori palestinesi, e se tutti sono d’accordo, di essere presenti con un forza multinazionale come in Libano.

Per quando riguarda il governo di unità nazionale, Abbas ha dichiarato di sperare in una sua imminente formazione, precisando che il dialogo richiede tempo. E sul riconoscimento dello stato di Israele da parte del nuovo governo, ha confermato che esso deve porsi in armonia con gli impegni internazionali, in conformità con la legalità internazionale.

 

 

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