
Press Tv. Sebutinde, una controversa giudice ugandese che ha negato la natura genocida della brutale guerra di Israele nella Striscia di Gaza assediata per gli ultimi 15 mesi, è pronta ad assumere la presidenza della ICJ dopo che Salam si è assicurato abbastanza sostegno per diventare primo ministro del paese arabo all’inizio di questa settimana.
Sebutinde ha attirato l’attenzione per la sua decisa posizione contro le accuse di genocidio del Sudafrica contro Israele e si prevede che sostituirà il giurista libanese Salam dopo le sue dimissioni, effettive, martedì.
Il Sudafrica ha presentato reclamo alla ICJ nel dicembre 2023, affermando che le azioni del regime israeliano a Gaza erano “di natura genocida perché miravano a provocare la distruzione di una parte sostanziale del gruppo nazionale, razziale ed etnico palestinese”.
Da allora, diversi paesi, tra cui Nicaragua, Colombia, Libia, Messico, Palestina, Spagna, Turchia, Bolivia, Maldive, Cile e Irlanda si sono uniti alla causa.
La nomina improvvisa di Sebutinde è solo il secondo caso nella storia della ICJ in cui un vicepresidente è subentrato per colmare un posto vacante lasciato da un presidente dimissionario.
Sebutinde, la prima donna africana nominata alla ICJ nel 2012, potrebbe essere sottoposta a un esame sulla sua imparzialità, in particolare perché è uno dei soli due giudici, insieme all’incaricato israeliano Aharon Barak, a votare contro una direttiva della ICJ che esorta Israele a porre immediatamente fine alla sua guerra genocida a Gaza.

Nella sentenza del luglio 2024, la Corte, con una maggioranza di 13 a 2, ha anche dichiarato illegale la presenza di Israele nei Territori Palestinesi Occupati. In un parere contrastante, Sebutinde ha definito il processo come un “controllo forense unilaterale della conformità di Israele al diritto internazionale”.
Gli esperti legali hanno criticato il ragionamento di Sebutinde per un mancanza di valutazione approfondita dei fatti, e la sua posizione controversa ha scatenato tensioni diplomatiche, portando l‘ambasciatrice ugandese ONU Adonia Ayebare a prendere pubblicamente le distanze dalla sua posizione.
“La sentenza del giudice Sebutinde alla Corte Internazionale di Giustizia non rappresenta la posizione del governo ugandese sulla situazione in Palestina”, ha affermato Ayebare su X.
A gennaio 2024, la ICJ ha emesso una sentenza, ordinando a Israele di adottare tutte le misure in suo potere per prevenire il genocidio a Gaza, ma non ha chiesto un cessate il fuoco immediato.
Israele ha lanciato il suo brutale assalto a Gaza il 7 ottobre dopo che Hamas ha condotto la sua storica operazione contro l’entità occupante in rappresaglia per le atrocità intensificate del regime contro il popolo palestinese.
Da allora, almeno 46.788 Palestinesi sono stati uccisi a Gaza, per lo più donne e bambini. Migliaia di altri sono dispersi e presumibilmente morti sotto le macerie.
Oltre a colpire le infrastrutture di Gaza, Israele ha deliberatamente bloccato il flusso di cibo, medicinali e beni di prima necessità nel territorio assediato e ha utilizzato la fame tra i civili come metodo di guerra.
Traduzione per InfoPal di Edy Meroli