Gli agricoltori di Gaza inaugurano la stagione della raccolta delle olive

Il raccolto è scarso per colpa degli occupanti
Gli agricoltori di Gaza inaugurano la stagione della raccolta delle olive con la partecipazione del Ministro dell'Agricoltura palestinese.

Gaza – Infopal.

I contadini palestinesi ci hanno ricevuto nei loro territori vicini alla zona di frontiera ad est della città di Gaza con un grande sorriso, mentre con i loro attrezzi attendevano il Ministro dell'Agricoltura palestinese, Mohammad al-Agha, per inaugurare la stagione di raccolta delle olive, che ogni anno inizia a metà ottobre. Il ministro ha aperto la stagione colpendo con un bastone un albero d'olivo, facendone cadere dei frutti, quindi gli agricoltori hanno cominciato la raccolta in un bellissimo clima di festa.

Forte calo. Durante la visita, il Ministro al-Agha ha confermato che il raccolto di quest'anno è in calo visibile a causa dei continui danneggiamenti agli ulivi nelle zone orientali della Striscia di Gaza operati dagli israeliani, per non parlare dell'uso di armi chimiche proibite a livello internazionale, utilizzate dagli occupanti durante la loro aggressione a Gaza, che hanno avvelenato i terreni agricoli nella Striscia.
Le statistiche del ministero dell'Agricoltura hanno rivelato che le Forze di occupazione israeliane hanno raso al suolo circa 400 ettari coltivati ad olivi ed alberi da frutto, circa 120mila alberi da frutto, oltre alla continua distruzione dei terreni e agli ostacoli posti agli agricoltori che devono raggiungere i loro campi per prendersene cura.

Il divieto di entrare nei loro campi. Il contadino Fayez al-Loh, proprietario di un campo distrutto quest'anno dagli occupanti, ha raccontato al nostro corrispondente che le forze di occupazione israeliane gli hanno impedito di entrare nel suo campo aprendo il fuoco contro di lui mentre si avvicinava: ciò  ha provocato danni alle colture a causa della mancanza di un adeguato trattamento degli alberi.

Al-Loh ha detto che i bulldozer degli occupanti, durante l'ultima aggressione, hanno distrutto la maggior parte della sua terra, che conteneva 520 alberi di ulivo, di cui sono rimasti solo 20, ed ha raccontato che questa, grazie alla presenza di un gran numero di cittadini e giornalisti, è la prima volta che riesce a raggiungere la sua terra dalla fine della guerra israeliana contro la Striscia di Gaza.

Egli ha poi chiesto alle associazioni internazionali di fare pressioni sugli occupanti israeliani affinché fermino i loro crimini contro i terreni agricoli adiacenti alla zona di frontiera, e le ha invitate ad inviare degli attivisti che accompagnino i contadini sulle loro terre, e riescano così a raccogliere i frutti come fanno in Cisgiordania.

Le forze di occupazione israeliane impediscono agli agricoltori palestinesi che possiedono terreni agricoli situati al confine di arrivare ai loro campi; gli aerei da guerra israeliani lanciano volantini di avvertimento ai contadini mettendoli in guardia dall’entrare nella zona adiacente al confine, fissata dalle forze di occupazione in un chilometro dalla frontiera, e ciò impedisce a centinaia di contadini di accedere ai loro terreni agricoli.

Prezzi molto alti. Dopo la cerimonia di apertura della stagione della raccolta delle olive che ha visto la partecipazione degli agricoltori, insieme al ministro al-Agha ci siamo poi diretti verso uno dei frantoi della città di Gaza per vedere le olive trasformarsi in olio. Mohammad Abu Awda, proprietario del frantoio, ci ha confermato che il raccolto di quest'anno è il più basso degli ultimi dodici anni, a causa dello sradicamento degli ulivi.

Abu Awda ci ha riferito che la scarsità di olive sul mercato si riflette direttamente sul prezzo dell'olio, che quest'anno ha registrato un prezzo record: un contenitore ha raggiunto il prezzo di 190-210 dollari, mentre l'anno scorso ne costava 150.

Quanto alle difficoltà incontrate dai frantoi nella Striscia di Gaza sotto l'assedio israeliano, egli ha precisato che l'assedio ha causato gravi danni, in particolare a causa del divieto di far entrare i pezzi di ricambio necessari ai macchinari, che devono essere cambiati ad ogni stagione.

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