Gli animali da soma costituiscono l’unico mezzo di trasporto per i contadini palestinesi

335417CBetlemme-Ma’an. Potrebbe sembrare generalmente bizzarro vedere delle bestie da soma spostarsi su una strada urbana ma è proprio ciò che quotidianamente accade nella periferia ovest di Betlemme dove incontrare somari lungo la Route 60 è diventato un evento quotidiano a causa delle restrizioni israeliane sui trasporti.

I somari sono divenuti nella maggior parte dei casi l’unico mezzo di trasporto per i contadini palestinesi che devono accedere ai loro campi situati all’interno dell’area C dopo la chiusura da parte di Israele delle principali strade di campagna.

Come riportato dai contadini locali, le autorità israeliane confiscano i loro trattori e i macchinari agricoli anche sui campi dove sarebbe possibile utilizzarli, contestando sia la mancata registrazione sia il fatto di essersi spinti troppo a ridosso degli insediamenti israeliani.

“Viaggio per decine di chilometri avanti e indietro sul dorso del mio asino per recarmi presso i miei terreni vicino all’insediamento di Gush Etzion. Il mio somaro è l’unico mezzo di trasporto che possiedo e senza il quale non sarei mai in grado di raggiungere i miei possedimenti dopo che Israele ha chiuso tutte le strade di campagna idonee ai veicoli”. Questa la testimonianza di Ibrahim Issa Mousa, un contadino residente presso il villaggio di Al-Khader, a sud di Betlemme.

Allo stesso modo anche Riziq Muhammad Salah ha sottolineato che il somaro “è diventato uno dei più importanti mezzi di trasporto e la migliore soluzione per arare il terreno in mancanza di trattori e mezzi agricoli.

A prescindere dalla loro efficienza però gli animali da soma risultano essere molto costosi per i contadini.

Come riporta Salah infatti i costi degli asini oscillano tra i 250 Dinari giordani (circa 400$) e gli 800 Dinari (circa 1300$) e in aggiunta gli agricoltori devo inoltre munirsi di attrezzature specializzate tra cui basto e contenitori metallici per il carico.

Omar Naim, fabbricatore e venditore di attrezzature per la lavorazione del terreno, ha affermato che gli ultimi anni hanno visto l’aumento sempre più crescente di clienti.

Ad Al-Khader vi sono migliaia di dunams di terreno  tagliati dal muro di separazione israeliano, con l’accesso permesso solo attraverso una strada di collegamento con la Route 60.

L’insediamento illegale di Gush Etzion si estende tuttora attraverso gli ex possedimenti del villaggio, e i coloni hanno spesso attaccato i contadini palestinesi e sradicato alberi di ulivo.

L’UNSCO, coordinatore speciale delle Nazioni Unite per la pace in Medio Oriente, ha lanciato un appello il mese scorso ad Israele intimando di allentare le restrizioni sui terreni palestinesi compresi nell’area C.

Secondo il rapporto dell’UNSCO infatti le restrizioni israeliane all’interno dell’area C hanno rallentato l’economia palestinese, aggiungendo che “ la loro riduzione migliorerebbe sensibilmente le prospettive di crescita dell’economia e probabilmente comporterebbe un maggiore aumento del PIL palestinese.

Traduzione di Lorenzo D’Orazio