Gli attacchi israeliani e l’assedio sono mirati a smantellare il sistema sanitario di Gaza, afferma il dott. al-Hams

Gaza – Press TV. Il responsabile degli ospedali da campo nella Striscia di Gaza afferma che gli attacchi israeliani contro gli ospedali e il loro personale, così come l’assedio all’ingresso di forniture mediche, mirano a “smantellare sistematicamente” il sistema sanitario del territorio palestinese.

Il dott. Marwan al-Hams ha rilasciato queste dichiarazioni domenica, mentre Gaza sta affrontando la sua più grave crisi umanitaria a seguito della guerra genocida israeliana che dura da 18 mesi sul territorio sotto assedio.

Ha affermato che Israele sta prendendo di mira tutti gli elementi del settore medico nella Striscia di Gaza, comprese le strutture sanitarie e i loro operatori.

Il regime occupante sta “impedendo deliberatamente l’ingresso di forniture mediche essenziali [a Gaza], con l’obiettivo di smantellare sistematicamente il sistema sanitario”, ha aggiunto.

Il dott. Al-Hams ha dichiarato all’agenzia di stampa cinese Xinhua che oltre l’80% degli ospedali di Gaza è ora parzialmente o completamente fuori servizio.

“Il settore sanitario a Gaza è al collasso”, ha affermato, chiedendo un urgente “intervento internazionale per rifornire [Gaza] di carburante e attrezzature mediche. Stiamo lavorando in condizioni disumane. Senza aiuto, i feriti moriranno”.

Israele ha lanciato il suo brutale attacco a Gaza il 7 ottobre 2023, ma non è riuscito a raggiungere i suoi obiettivi dichiarati nonostante abbia ucciso 51.201 palestinesi, per lo più donne e bambini, e ne abbia feriti oltre 116.869.

L’entità usurpatrice ha accettato i termini di negoziazione di lunga data del gruppo di resistenza Hamas nell’ambito di un cessate il fuoco a Gaza, iniziato il 19 gennaio.

Tuttavia, Israele ha abbandonato unilateralmente la tregua il 2 marzo, interrompendo gli aiuti umanitari alla Striscia di Gaza. Ha anche ripreso la sua mortale campagna di bombardamenti e ha ridistribuito le truppe nel territorio.

I gruppi per i diritti umani hanno condannato il blocco israeliano sui rifornimenti vitali, giunto ormai all’ottava settimana, definendolo un crimine contro l’umanità e una flagrante violazione del diritto internazionale.