La Settimana dell’Apartheid israeliano (IAW) costituisce una serie di eventi internazionali aventi come scopo la sensibilizzazione sul regime di apartheid israeliano contro il popolo palestinese e il sostegno del sempre più crescente movimento di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS). Si svolge ormai in oltre 200 città in tutto il mondo in cui eventi come conferenze, proiezioni cinematografiche, azioni dirette, spettacoli culturali, poster, e altro ancora contribuisco all’organizzazione di base per rafforzare la solidarietà nella lotta di liberazione palestinese.
Israele è in grado di mantenere la sua occupazione illegale e il regime di apartheid sui Palestinesi grazie in parte alle vendite di armi e al sostegno militare che riceve dai governi di tutto il mondo. Solo gli Stati Uniti rappresentano il principale fornitore di armi e di aiuti militari a Israele, seguiti dagli stati europei sostenendo in tal modo e in maniera diretta l’oppressione di Israele e le violazioni dei diritti umani.
Nel Sud del mondo, Israele è noto per avere fornito armi ai regimi che hanno messo in atto genocidi in Ruanda, Sri Lanka, Myanmar e altrove. Attualmente Israele è un importante esportatore di armi per regimi autoritari di destra dal Brasile all’India, alle Filippine e oltre. Queste armi sono promosse come “testate sul campo”, utilizzate cioè per uccidere o ferire Palestinesi. In effetti, Israele sta già promuovendo la tecnologia utilizzata durante la repressione della Grande Marcia del Ritorno a Gaza (manifestazione che promuove il diritto dei rifugiati a ritornare presso le loro abitazioni e la fine dell’assedio).
Queste armi finanziano il regime di apartheid di Israele e l’occupazione illegale, mentre allo stesso tempo intensificano la militarizzazione e la persecuzione dei movimenti popolari e delle comunità oppresse nei paesi in cui vengono acquistate.
Il movimento BDS a guida palestinese ha ribadito la richiesta di un embargo militare su Israele alla luce della violenta repressione attuata da Israele durante la Grande Marcia del Ritorno. Organizzazioni internazionali per i diritti umani come Amnesty International hanno risposto al massacro israeliano a Gaza con questa richiesta. Il Partito laburista del Regno Unito, durante la sua conferenza nel settembre 2018, ha approvato una mozione di condanna per l’uccisione di manifestanti palestinesi a Gaza chiedendo pertanto il congelamento della vendita di armi a Israele.
La fine del commercio di armi, dell’aiuto militare e della cooperazione con Israele ridurranno il sostegno finanziario e militare al suo regime di apartheid, al colonialismo e all’occupazione illegale. Metterà anche fine al flusso di armi israeliane, di tecnologie e tecniche di sicurezza per i governi che sopprimono la resistenza dei loro cittadini, dei movimenti e delle comunità che insorgono contro politiche che li privano dei diritti fondamentali, incluso il diritto all’utilizzo delle risorse naturali del loro paese.
L’embargo militare su Israele è una misura per la libertà e la giustizia dei Palestinesi e dei popoli oppressi in molte parti del mondo. Può essere raggiunta con successo con massicci movimenti popolari simili alla corposa mobilitazione globale che ha costretto le Nazioni Unite a imporre un embargo militare internazionale vincolante contro il regime di apartheid del Sud Africa.
Traduzione per InfoPal di Laura Pennisi