Gli “Elders” chiedono supporto internazionale al governo Palestinese provvisorio

MemoGli “Elders” accolgono con favore la tanto attesa formazione dell’unità del governo palestinese. Essi invitano tutti gli stati a sostenere il governo, dato che sta lavorando per lo svolgimento di regolari e libere elezioni entro i prossimi sei mesi.

Le ultime elezioni del gennaio 2006 sono state la premessa per un conflitto interno più aspro, esasperato da poteri esterni, che è durato fino ad oggi.

Kofi Annan, presidente degli “Elders” ed ex Segretario Generale dell’ONU, ha affermato:

“L’isolamento di Gaza dalla Cisgiordania e le divisioni tra Fatah e Hamas hanno avuto conseguenze profondamente dannose per il processo di pace e per le aspirazioni dei Palestinesi all’indipendenza ed alla fine dell’occupazione. Il danno sociale ed economico per la gente di Gaza, che soffre da lungo tempo, è stato tragico ed impiegherà molto tempo perché possa essere rimarginato”.

“Il nuovo governo offre speranza: speranza per una strada verso una rinnovata ed unita leadership; speranza di un ritorno ad una vita più normale e di attività economica per i Palestinesi – rafforzando contemporaneamente la loro capacità di impegnarsi effettivamente con Israele in ogni ulteriore negoziato di pace”.

Jimmy Carter, ex Presidente degli Stati Uniti, ha dichiarato:

“Insieme ai trattati internazionali e alle convenzioni a cui la Palestina ha recentemente aderito, le elezioni democratiche entro sei mesi offrono un’opportunità per un governo pienamente rappresentativo e responsabile per tutti i Palestinesi della Cisgiordania, Gaza e Gerusalemme Est. Questa è l’ultima occasione che non dovrebbe esser lasciata sfuggire”.

“A differenza del 2006, quando la grande e legittima vittoria elettorale di Hamas fu ampiamente rigettata, la comunità internazionale dovrebbe invece riconoscere e lavorare assieme al nuovo governo palestinese. Ce lo attendiamo per rinnovare gli impegni passati per ottenere l’indipendenza con metodi non violenti e per riconoscere Israele entro i confini concordati a livello internazionale. Questa è un’opportunità per conservare la speranza a livello mondiale di vedere, un giorno, due Stati in Terra Santa che vivono fianco a fianco in pace e sicurezza”.

Traduzione di Aisha Tiziana Bravi