Gli organizzatori del convoglio 'Ansar I' accusano il governo giordano e quello egiziano di avergli impedito di arrivare a Gaza

Amman – Infopal. Il convoglio umanitario giordano “Ansar I” giungerà oggi ad Amman, in seguito al rifiuto definitivo da parte delle autorità egiziane di accordare il permesso di dirigersi verso la Striscia di Gaza, attraverso il proprio territorio. Queste hanno dichiarato che i membri del convoglio sono “persone il cui accesso nel territorio egiziano non è gradito”.

Il coordinatore del convoglio, 'Abd al-Fattah al-Kilani, ha affermato, nelle dichiarazioni rilasciate alla stampa oggi martedì 20 luglio, che “la decisione di negare ad 'Ansar I' l'attraversamento delle acque per recarsi a Gaza è stata una decisione congiunta dei governi egiziano e giordano”, imputando a quest'ultimo la responsabilità della mancanza di coordinamento e cooperazione con il Cairo al fine di evitare il ritorno del convoglio ad Amman.

Al-Kilani ha aggiunto: “Tutte le porte ci sono state chiuse in faccia, spingendoci ad affrettare il ritorno ad Amman per continuare i nostri sforzi volti a superare gli ostacoli che si frappongono alla consegna degli aiuti umanitari alla popolazione assediata”.

Ahmad Armuti, il presidente del Consiglio dei sindacati giordani ha osservato che il convoglio “ha raggiunto l'obiettivo dimostrando al mondo intero la sua intenzione di rompere l'assedio, e la sua scelta della resistenza, nonostante la difficoltà di raggiungere Gaza, e ha mostrato la volontà della società civile locale”, sottolineando al tempo stesso che la posizione dell'Egitto di rifiuto del convoglio “non è giustificata né opportuna”.

La società di trasporto “al-Jisr al-Arabi” (Il Ponte Arabo), che era pronta a trasportare i membri del convoglio presso il porto egiziano di Nuweiba, ha affermato di aver ricevuto comunicazione scritta dal Cairo che vietava ai membri dell'”Ansar I”, composto da 138 persone, di giungere a Gaza attraverso l'Egitto in quanto “persone non gradite in territorio egiziano”.

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