Tel Aviv – The Cradle. Più di 5.000 soldati israeliani sono stati feriti durante i combattimenti contro Hezbollah vicino al confine con il Libano, dall’8 ottobre, secondo i registri ospedalieri del Galilee Medical Center di Nahariya e dello Zif Hospital di Safed, ha riferito Yediot Ahronoth il 27 agosto.
Il giornale israeliano ha affermato che i direttori dei due ospedali temono che i combattimenti sul fronte settentrionale non finiscano presto. “Undici mesi sottoterra e non riusciamo a vederne la fine”, hanno dichiarato i direttori.
Il direttore dell’ospedale Zif, Salman Zarqa, ha dichiarato che il suo ospedale ha curato circa 450 soldati israeliani feriti a causa delle operazioni di Hezbollah, anche se “i giorni dei veri combattimenti non sono ancora arrivati”.
“Non sto parlando di incidenti operativi. Sto parlando degli spari, delle schegge, delle ferite dirette. Sono numeri molto grandi”, ha detto Zarqa.
Ha aggiunto che Israele ha sempre combattuto solo guerre di breve durata, mentre la battaglia di oggi dura da 11 mesi. Ha chiesto un equilibrio tra “trattamenti salvavita” e la disponibilità a curare molti feriti. Zif ha sottolineato che bilanciare le due cose è “faticoso e difficile, soprattutto quando non se ne vede la fine”.
Anche Massad Barhoum, direttore del Galilee Medical Center di Nahariya, ha dichiarato che non c’è “alcuna fine in vista” dei combattimenti. “Nessuno ci aveva preparato a rimanere sottoterra per 11 mesi. È una sfida molto, molto grande”, ha aggiunto.
Barhoud ha dichiarato che il centro ha ricevuto circa 1.700 soldati feriti in combattimento, oltre ad altri 3.500 soldati del fronte settentrionale affetti da “altre malattie”.
Ha avvertito che il sistema medico nel nord di Israele è sovraccarico di pazienti feriti, nonostante gli sforzi per equipaggiare gli ospedali della regione. Ha aggiunto che molti dei soldati feriti hanno chiesto di essere curati in altre zone di Israele, lontano dal confine con il Libano.
Traduzione per InfoPal di F.L.