Washington – Quds News. L’ambasciatore in Israele dell’ex-presidente degli Stati Uniti Donald Trump, David Friedman, sostiene in un nuovo libro che gli Stati Uniti hanno il dovere “biblico” di sostenere l’annessione della Cisgiordania occupata da parte di Israele, rivelando un piano per “uno Stato ebraico” che ha detto di voler condividere con Trump.
“Il presidente Trump ha spesso detto di essere indifferente a uno o due Stati – qualunque cosa le parti possano concordare”, scrive Friedman nel libro “One Jewish State: The Last, Best Hope to Resolve the Israeli-Palestinian Conflict“.
Secondo una copia del libro ottenuta da The Forward, Friedman afferma: “I suoi obiettivi sono sempre stati pratici e mirati a miglioramenti tangibili della qualità della vita. Credo che se Israele sosterrà questo piano, lo farà anche lui”.
Friedman sostiene che gli Stati Uniti dovrebbero appoggiare l’annessione di Israele “basandosi innanzitutto sulle profezie e sui valori biblici”, affermando che tale politica “si rifà ai valori giudaico-cristiani di base di gentilezza, dignità umana, umiltà e prosperità”.
Friedman ha dichiarato a The Forward che condividerà il suo piano di annessione con Trump “al momento opportuno”.
In un post sulla piattaforma di social media X per promuovere il suo libro, Friedman ha detto che il libro contiene “una prospettiva di buon senso” sul perché gli Stati Uniti dovrebbero abbandonare la loro politica di 70 anni di sostegno per una soluzione a due Stati al conflitto israelo-palestinese, e che si rivolge ai lettori “religiosi o laici, di destra o di sinistra”.
Secondo The Forward, Friedman afferma che il suo piano di annessione comporterebbe il trasferimento di un miliardo di dollari di fondi statunitensi destinati ai palestinesi – compresi i servizi di sicurezza dell’Autorità palestinese – a Israele, al fine di “affermare e mantenere la propria sovranità sulla Giudea e Samaria”, usando i termini ebraici per indicare la Cisgiordania occupata.
Friedman dedica poi un capitolo alla sua visione dello status giuridico dei circa due milioni di palestinesi che vivono nella Cisgiordania occupata. Sostiene che “uno Stato ebraico” darebbe loro diritti legali simili a quelli dei cittadini di Porto Rico, un territorio statunitense nei Caraibi.
“I palestinesi, come i portoricani, non voteranno alle elezioni nazionali […]. I palestinesi saranno liberi di emanare i propri documenti di governo, purché non siano incoerenti con quelli di Israele”, scrive Friedman.
Il paragone di Friedman farà probabilmente sollevare qualche sopracciglio perché i portoricani sono cittadini statunitensi con passaporto USA e hanno accesso ai servizi governativi statunitensi come Medicare, Medicaid e Social Security, ma non possono votare alle elezioni statunitensi se risiedono sull’isola. Possono votare in tutte le elezioni statunitensi se vivono in uno dei 50 Stati.
Nel suo libro, l’ex-ambasciatore di Trump scrive: “Questa è un’enorme opportunità per l’espansione degli Accordi di Abramo intorno al concetto di ‘Uno Stato ebraico’”.
Traduzione per InfoPal di F.H.L.