
InfoPal. La complicità statunitense nel genocidio israeliano a Gaza è evidente e chiara, persino dichiarata da Washington. Lo sterminio di innocenti nella Striscia di Gaza (e altri genocidi americani) passerà alla Storia, e davanti ai tribunali dei popoli, come già fu per il nazismo, per la sfacciata, quanto atroce, complicità di Stati Uniti e alleati.
Il Pentagono ha dichiarato di continuare a rifornire Israele di proiettili d’artiglieria da 155 mm, munizioni guidate, sistemi di difesa aerea e M, nonostante la preoccupazione internazionale per il disprezzo di Israele per le vite civili a Gaza.
In una dichiarazione rilasciata martedì, il Pentagono ha aggiunto che “fornisce aiuti militari alle forze [israeliane] dalle scorte della base statunitense all’interno di [Israele] e da altri luoghi”.
L’amministrazione del presidente Joe Biden si è impegnata a fornire 14,3 miliardi di dollari di aiuti militari a Israele, oltre ai tradizionali 3,4 miliardi di dollari annui. L’incrollabile sostegno militare a Israele è una delle questioni che mette d’accordo democratici e repubblicani al Congresso e al Senato.
Un rapporto del Congressional Research Service ha rivelato che dal 7 ottobre l’amministrazione Biden ha accelerato la fornitura di aiuti militari e di sicurezza a Israele, tra cui “bombe di piccolo diametro (113 kg), missili intercettori, munizioni per attacco diretto congiunto e proiettili di artiglieria da 155 mm”.
Più di 30 organizzazioni umanitarie hanno inviato una lettera al Segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin, esortandolo a “non inviare in particolare proiettili da 155 mm, in quanto si tratta di proiettili indiscriminati che vengono utilizzati nella Striscia di Gaza, una delle aree più densamente popolate del mondo”.
Nel frattempo, il New York Times ha riferito che alcuni parlamentari si chiedono se la proposta di vendita commerciale diretta di 24 mila fucili d’assalto a Israele, per un valore di 34 milioni di dollari, possa finire nelle mani dei coloni, creando scompiglio nella Cisgiordania occupata.
(Fonte: MEMO).