Gli Usa intendono usare il sistema radar in territorio turco per passare informazioni a Israele

La base di Malayta, Turchia.

PressTv. Con tutta probabilità, gli Usa stanno pianificando di avvalersi del sistema radar della Nato, di propria produzione, ubicato in territorio turco, per utilizzarlo come piattaforma utile a fornire informazioni d’Intelligence a Israele.

Alcuni media israeliani riprendono il fatto da un giornale turco che, nel riportarne la notizia, mette in guardia da qualunque mossa di questo tipo da parte americana poiché questa possibilità “procurerà disagio ad Ankara dal momento che il governo turco ha rassicurato la propria opinione pubblica e i Paesi vicini che l’Intelligence ottenuta da tale sistema radar non sarà funzionale agli interessi di Israele”.

Funzionari turchi di alto rango hanno più volte affermato che la struttura radar in questione è puramente di natura difensiva e che nessun Paese in particolare costituisce una minaccia all’accordo tra Ankara e la Nato. Questo punto aveva obbligato allora la Turchia a ospitare il sistema radar.

La struttura radar è ubicata nella provincia orientale di Malatya e, dall’inizio dell’anno, è stata usata come base missilistica degli alleati militari occidentali.

Alcuni esperti sostengono che sulla Turchia non incombe alcun rischio missilistico da nessun Paese nella regione, e tale ipotesi esonera Ankara dal pretendere un accordo per l’utilizzo del sistema radar sul proprio suolo.

Il piano staunitense aveva incontrato l’opposizione di politici e deputati, che già avevano obiettato contro l’insediamento di un sistema radar in Turchia.

Alcuni partiti politici nel Paese sostengono che il sistema servirà solo agli interessi di Tel Aviv e non porterà alcun beneficio ad Ankara.

“Il sistema missilistico è stato impiantato in questa provincia turca e in pratica è un progetto israeliano, ma eseguito sotto copertura Nato. Con esso si mira a fare della Turchia una nazione scudo a protezione di Israele”, ha commentato, rivolgendosi a PressTv, Moustafa Kamalak, leader del Partito “Felicity”.

Foto: Hürriyet Daily

Risale a settembre la scelta turca di ospitare il sistema missilistico. Attivisti turchi avevano invitato il governo a rivedere questa decisione, quando avevano rivendicato il fatto che il loro Paese non sarebbe mai diventato uno scudo di Israele.

Gli stessi hanno chiesto al governo turco di fare le proprie scelte politiche in modo indipendente e di astenersi da ciò che definiscono “politiche dettate dagli Usa”.