
Washington – Press TV. Il gigante tecnologico statunitense Google ha collaborato “direttamente” con Israele e ha fornito al regime un maggiore accesso ai servizi di intelligenza artificiale dall’inizio della sua guerra genocida contro i palestinesi nella Striscia di Gaza assediata.
Secondo i documenti ottenuti dal Washington Post, i dipendenti di Google si sono “affrettati” a fornire al ministero degli Affari militari israeliano e alle forze di occupazione del regime l’accesso alla più recente tecnologia di intelligenza artificiale dell’azienda fin dalle prime settimane della guerra di Gaza per battere il rivale Amazon.

Il quotidiano statunitense ha citato un dipendente di Google che ha affermato che Israele “si sarebbe rivolto al rivale di Google nel cloud, Amazon, che lavora anch’esso con Israele nell’ambito del contratto Nimbus”, se l’azienda “non avesse fornito rapidamente un maggiore accesso”.
Il gigante tecnologico ha licenziato più di 50 membri del personale, che hanno protestato contro il progetto multimiliardario Nimbus dell’azienda con il regime israeliano presso i suoi uffici a New York e in California; alcuni di loro sono stati anche arrestati durante le manifestazioni.
“I documenti ottenuti dal Post non indicano in che modo l’esercito israeliano abbia utilizzato le capacità di intelligenza artificiale di Google, che possono essere impiegate per compiti quali l’automazione di funzioni amministrative lontane dalle linee del fronte”, ha aggiunto il quotidiano.
Il regime israeliano è stato costretto ad accettare un accordo di cessate il fuoco con Hamas, domenica, che ha posto fine a più di 15 mesi di aggressioni spietate alla Striscia di Gaza bloccata.
All’inizio del mese, l’amministrazione dell’ex-presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha proposto al regime israeliano un accordo per la fornitura di armi per 8 miliardi di dollari, come parte del sostegno incondizionato di Washington alla guerra genocida dell’entità occupante a Gaza.
L’accordo è arrivato pochi mesi dopo che la sua amministrazione aveva approvato la vendita di 20 miliardi di dollari in jet da combattimento e altre attrezzature militari al regime, nonostante la richiesta mondiale di un embargo sulle armi contro Tel Aviv nel corso del lungo assalto.
Washington, il più grande alleato e fornitore di armi di Israele, ha ripetutamente posto il veto alle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sul cessate il fuoco a Gaza.
Il brutale assalto di Israele al territorio assediato, iniziato il 7 ottobre 2023, ha ucciso più di 47 mila palestinesi e ne ha feriti quasi 112 mila.
Il bilancio continua a salire, mentre le famiglie tornano sulle rovine delle loro case dopo il cessate il fuoco, alla ricerca dei corpi dei loro cari. Il ministero della Sanità palestinese ha riferito che circa 10 mila corpi sono ancora irreperibili sotto le macerie.
Traduzione per InfoPal di F.L.