Governo di Gaza attua le “sostituzioni delle importazioni” per raggiungere l’autosufficienza

Gaza-InfoPal. Hatem ‘Aweida, sottosegretario del ministero dell’Economia nazionale di Gaza, ha reso noto che il governo palestinese, e in collaborazione con l’Unione generale delle camere di commercio e industria, ha deciso di attuare la politica delle “sostituzioni delle importazioni dei prodotti e le merci”, allo scopo di raggiungere l’autosufficienza e promuovere il prodotto locale.

Il ministero dell’Economia nazionale di Gaza aveva deciso di vietare l’importazione dei beni attraverso i tunnel sotterranei, senza un’autorizzazione preventiva da parte sua.

In una conferenza stampa tenuta lunedì 21 gennaio nella sede dell’ufficio informazioni del governo, ‘Aweida ha reso noto che il suo ministero “è deciso a proseguire la sua politica, atta a promuovere i prodotti locali e pilotare il processo di pianificazione industriale”, sottolineando che l’obiettivo è quello di raggiungere l’autosufficienza.

Egli ha spiegato che il ministero sta lavorando per attuare la politica delle sostituzioni delle importazioni, con una serie di misure, come il contingentamento o il divieto di introdurre merci simili a quelle prodotte localmente, oltre ad elevare i dazi doganali su alcuni prodotti e l’applicazione rigorosa degli standard di qualità.

Il sottosegretario ha anche riferito che il suo ministero è in procinto di rafforzare il ruolo del Dipartimento della Qualità dei prodotti locali, oltre a cercare di abbassare le imposte fiscali su questi ultimi.

Inoltre, secondo il funzionario palestinese, il ministero dell’Economia sta cercando di incentivare le associazioni di categoria specializzate, ad espandere i propri investimenti per raggiungere l’autosufficienza e sostenere l’economia, auspicando che i mercati arabi e islamici possano aprirsi ai prodotti palestinesi.

‘Aweida ha sottolineato che il governo palestinese intensificherà i propri controlli sui valichi di frontiera, compresi i tunnel sotterranei, per attuare la nuova politica, osservando che l’industria locale, lavorando a pieno ritmo, sarebbe in grado di soddisfare quasi l’80 per cento del fabbisogno complessivo di Gaza.