Governo di Gaza: crimine di Qalandia dimostra l’inutilità dei negoziati

Gaza-InfoPal. Il governo palestinese di Gaza ha denunciato “il nuovo crimine commesso da Israele” nel campo profughi di Qalandia, in Cisgiordania, che ha provocato tre morti e decine di feriti.

In un comunicato stampa, il governo ha affermato che “quest’ultimo crimine è un risultato del ritorno ai negoziati con l’occupazione, ed è la dimostrazione del fallimento della logica di trattare ed elemosinare i propri diritti”.

“Oltre a dimostrare l’inutilità di negoziare con l’occupazione, il nuovo massacro ha dato prova del disprezzo per il sangue e i sacrifici del popolo, da parte del negoziatore palestinese. Ciò impone a quest’ultimo di rifare i suoi calcoli per realizzare le aspirazioni del popolo palestinese, interrompendo i negoziati e la cooperazione con l’occupazione in materia di sicurezza”, ha aggiunto il governo di Gaza.

Ha poi proseguito: “L’ultimo massacro si aggiunge agli altri crimini, quali le attività di insediamento e ebraicizzazione, perpetrati dall’occupazione con l’ausilio della copertura politica offerta dall’Autorità palestinese (Anp), con il suo ritorno ai negoziati e il proseguimento del coordinamento in materia di sicurezza”.

L’esecutivo guidato da Haniyeh ha quindi esortato a rilanciare la resistenza palestinese in Cisgiordania occupata “per proteggere il popolo palestinese, e respingere le continue aggressioni contro di esso”, invitando lo stesso popolo a “lottare contro l’occupazione” e “a non sottomettersi di fronte ai suoi crimini”.

Il governo di Gaza ha chiesto al mondo intero e ai paesi arabi ed islamici di portare la causa del popolo palestinese, e dei suoi diritti, nelle sedi internazionali, e ripristinare la sua priorità. 

Ha infine rinnovato la sua richiesta di processare i leader dell’occupazione per i massacri che hanno commesso nel corso della loro storia, chiedendo che i loro processi vengano svolti pubblicamente e in sede internazionale, e che i verdetti siano vincolanti a livello di arresti e persecuzioni.