Gran Bretagna non appoggerà annessione israeliana, afferma Boris Johnson

Londra – MEMO. Il primo ministro britannico Boris Johnson ha affermato che il suo paese non appoggia l’annessione proposta da Israele. Johnson ha reso note le sue opinioni in un articolo d’opinione per il Yedioth Ahronoth.

“Spero profondamente che l’annessione non vada avanti”, ha scritto. “Se dovesse proseguire, il Regno Unito non riconoscerà nessuna modifica alle linee del 1967, ad eccezione di quelle concordate tra le parti”.

Il Primo Ministro ha sottolineato che è un “appassionato difensore di Israele” e che “l’impegno della Gran Bretagna per la sicurezza di Israele sarà irremovibile” mentre lui si trova in Downing Street.

“Come amico, ammiratore e sostenitore di Israele da tutta la vita, temo che queste proposte falliranno nel loro obiettivo di proteggere i confini di Israele e saranno contrarie agli interessi a lungo termine di Israele”. L’annessione, ha affermato, minerebbe i progressi compiuti recentemente da Israele per far avanzare le sue relazioni con il mondo arabo e musulmano. Inoltre, “rappresenterebbe una violazione del diritto internazionale [e] sarebbe un regalo per coloro che vogliono perpetuare le vecchie storie” sullo stato.

“Non sono mai stato così convinto [quanto ora] che gli interessi di Israele si sovrappongano a quelli dei nostri più stretti partner nel mondo arabo, compresa la potenziale cooperazione in materia di sicurezza contro le minacce condivise”, ha affermato Johnson. “Ma, per quanto forte sia il loro interesse per un diverso tipo di relazione con Israele, l’annessione ritarderà inevitabilmente queste opportunità e limiterà i potenziali partner arabi”.

Parlando dello storico sostegno britannico a Israele, il leader del Partito conservatore ha affermato di essere “immensamente orgoglioso del contributo del Regno Unito alla nascita di Israele, con la Dichiarazione di Balfour del 1917. Ma rimarrà un affare incompiuto fino a quando non ci sarà una soluzione che garantisca giustizia e pace duratura sia per gli israeliani che per i palestinesi”. Le trattative, ha insistito, sono il modo migliore per raggiungere quest’obiettivo.

“Credo ancora che l’unico modo per raggiungere una sicurezza vera e duratura per Israele, la patria del popolo ebraico, sia attraverso una soluzione che permetta giustizia e sicurezza sia agli israeliani che ai palestinesi”.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.