Al-Quds (Gerusalemme) – Ma’an. A partire da martedì mattina 2 ottobre, dei gruppi ebraici, supportati da figure politiche israeliane, hanno dato l’assalto alla moschea di al-Aqsa e hanno eseguito rituali religiosi nel cortile antistante.
Tali irruzioni avvengono in occasione della festa ebraica dei Tabernacoli (Sukut), e sotto la stretta sorveglianza delle guardie di frontiera e della polizia israeliana.
Ma’an news, riferisce che 110 coloni estremisti, guidati da Moshe Feiglin, uno dei leader del partito Likud, hanno preso d’assalto la moschea di al-Aqsa, a partire dalle 9 di martedì 2 ottobre, altri gruppi hanno continuato ad arrivare fino alle ore 14. Il tutto era stato pianificato da un’organizzazione israeliana.
Dei tafferugli sono scoppiati in prossimità della Porta dei Leoni, quando i soldati israeliani hanno impedito ai cittadini palestinesi di raggiungere la moschea per pregare. Inoltre, le forze israeliane hanno arrestato 12 palestinesi, tra cui due ragazze e un custode di al-Aqsa, prelevandoli dall’interno della moschea.
Le forze di occupazione hanno anche fermato e sequestrato le carte d’identità di quattro giornalisti, un fotografo, e il capo del Comitato per la difesa del territorio e delle case di Silwan, Fakhri Abu Diab. Tutti sono stati rilasciati poco dopo.
In un comunicato diffuso urgentemente, la fondazione al-Aqsa, ha confermato che Moshe Feiglin, insieme ad altri coloni, hanno eseguito dei riti talmudici fra le imponenti misure di sicurezza. I palestinesi presenti nella moschea, si tratta solo di custodi e studenti religiosi, hanno risposto invocando Allah a voce alta.
Le forze di occupazione impongono delle misure restrittive agli studenti religiosi che frequentano la moschea, vietando l’accesso a coloro che hanno meno di 45 anni e controllando tutti i loro movimenti.