Gruppi pro-Palestina protestano contro la visita di Netanyahu a Londra

Gruppi pro-Palestina protestano contro la visita di Netanyahu a Londra

Londra. Gruppi di ebrei pro-Palestina e anti-occupazione hanno protestato, venerdì, contro la visita del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a Londra, dove si incontrerà con il suo omologo britannico Rishi Sunak.

Netanyahu è arrivato nel Regno Unito giovedì, in seguito ad un “accordo storico” tra i due paesi per approfondire i legami tecnologici, economici e militari, ha reso noto il ministero degli Esteri del Regno Unito.

“Questo venerdì, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è a Londra per incontrare dirigenti del governo britannico. Il governo di Netanyahu mantiene un brutale sistema d’Apartheid sul popolo palestinese […]. I palestinesi hanno bisogno della nostra solidarietà più che mai”, ha twittato la Campagna di solidarietà palestinese.

Il gruppo pro-Palestina, insieme ad altri, tra cui Amici di al-Aqsa, ha organizzato una manifestazione a Londra, venerdì mattina.

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Na’amod, un movimento di “ebrei britannici contro l’occupazione”, ha anche chiesto proteste contro Netanyahu venerdì, presso la statua di Montgomery, di fronte a Downing Street.

“Nessun tappeto rosso per l’occupazione e l’Apartheid”, ha scritto il gruppo.

Gli attivisti israeliani protesteranno anche contro la controversa riforma giudiziaria del PM, che definiscono una “minaccia alla democrazia”.

Il gruppo israeliano ‘Salvare la democrazia israeliana’ ha dichiarato che organizzerà una protesta a Londra “in solidarietà” con le manifestazioni di massa in Israele contro “il nuovo governo estremista”.

La visita prevista di Netanyahu arriva dopo che il segretario degli Esteri britannico James Cleverly ed il ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen si sono incontrati a Londra, martedì, per firmare una roadmap per le “floride” relazioni bilaterali tra Israele e il Regno Unito.

I programmi annunciati nella roadmap includono circa 20 milioni di sterline di finanziamento congiunto su tecnologia e innovazione, secondo l’ufficio degli Esteri, Commonwealth e dello sviluppo del Regno Unito.

I ministri degli Esteri avrebbero concordato sull’importanza di mantenere lo status quo storico dei luoghi santi di Gerusalemme, “notando la necessità per una ‘de-escalation’ delle tensioni in Israele e nei Territori Palestinesi Occupati”.

Il presidente della Campagna di Solidarietà Palestinese, Kamel Hawwash, ha criticato l’accordo tra Regno Unito e Israele, definendolo “terribile”, e affermando che “non fa riferimento all’intensificazione, da parte del governo Netanyahu, della violazione dei diritti dei palestinesi e delle pretese di Israele su tutta la Palestina storica, in violazione del diritto internazionale”.

“In questo momento, promettere di approfondire le relazioni con Israele anziché ritenerlo responsabile dà a Netanyahu luce verde per continuare ad approfondire le politiche d’Apartheid israeliane. Ciò mina ulteriormente l’impegno del governo del Regno Unito nel rispetto del diritto internazionale”, ha detto Hawwash.

Il ministro delle Finanze israeliano d’estrema destra Belazel Smotrich ha negato l’esistenza dei palestinesi durante un discorso a Parigi, questa settimana, e ha anche chiesto di “cancellare” la città palestinese di Huwwara.

(Fonti: The New Arab e MEMO).

Traduzione per InfoPal di F.H.L.