Gruppo arabo per i diritti umani condanna la repressione del regime del Bahrein

PressTv. Gruppo arabo  per i  diritti umani  condanna la repressione del regime del Bahrein

Il network arabo per l’informazione sui diritti umani (ANHRI) ha condannato l’uso di “forza eccessiva” da parte del regime del Bahrein contro le proteste pacifiche nel paese del Golfo Persico.

Sabato, l’organizzazione araba per i diritti umani ha dichiarato che “la ANHRI condanna l’uso della forza eccessiva da parte delle autorità del Bahrain, per reprimere manifestazioni pacifiche che hanno avuto luogo in diverse regioni del Paese”.

Il gruppo per i diritti umani con base al Cairo ha affermato che “la continuazione di un’ostilità palese contro le dimostrazioni pacifiche e l’uso della forza e della violenza contro le manifestazioni che chiedono la riforma, sono un tentativo di uccidere la rivolta del Bahrain”.

Il gruppo per i diritti ha anche aggiunto che le autorità dovrebbero rilasciare tutti i prigionieri politici e smettere di  arrestare gli attivisti per i diritti umani.

Eliminare i manifestanti anti-regime “dimostra che non vi è alcuna indicazione che il Bahrain intenda cambiare la propria politica di repressione a favore della libertà di espressione, di opinione e del  diritto delle persone a manifestare pacificamente”.

Ha inoltre invitato la comunità internazionale a fare pressione affinché il Bahrain rispetti le convenzioni dei diritti dell’Uomo.

“La società internazionale deve intervenire per far pressione sul regime e per assicurarsi che applichi gli obblighi vincolanti, conformemente alle convenzioni internazionali e alla carta dei diritti umani”, inoltre, “deve eseguire le raccomandazioni previste nel rapporto del riesame periodico di Ginevra”, ha dichiarato la ANHRI.

La rivoluzione del Bahrain è iniziata a metà febbraio 2011, quando i manifestanti, ispirati dalle rivoluzioni di Tunisia ed Egitto, hanno iniziato a tenere massicce proteste contro il regime.

Decine di persone sono state uccise nella repressione e a centinaia sono state arrestate, tra cui medici e infermieri accusati di curare i manifestanti feriti.

Un rapporto pubblicato dalla Commissione d’inchiesta indipendente del Bahrain, nel novembre 2011, ha rilevato che il regime di Al Khalifa ha impiegato “forza eccessiva” nella campagna di repressione, e ha accusato Manama di aver torturato attivisti, politici e manifestanti.