MEMO. Un gruppo per la pace ebraico-statunitense ha criticato l’ambasciatore degli Stati Uniti in Israele, David Friedman, per aver visitato la colonia israeliana di Ariel ,costruita a nord della Cisgiordania occupata.
In risposta alla visita di Friedman, Dylan Williams, vicepresidente degli affari governativi di J Street, ha rilasciato una dichiarazione in cui affermava che “facendo un’apparizione pubblica ufficiale ad un evento in una colonia israeliana in Cisgiordania, l’ambasciatore Friedman ha nuovamente e da tempo oltrepassato i limiti di una politica statunitense bipartisan.
“L’amministrazione Trump continua ad inviare un chiaro messaggio di sostegno al movimento per la colonizzazione e alle agende della destra israeliana. In effetti, l’ambasciatore, egli stesso un benefattore di lunga data del movimento coloniale, ha attivamente lavorato per erodere la distinzione tra Israele ed i Territori occupati oltre la Linea Verde”, ha aggiunto.
Williams ha avvertito che con azioni senza precedenti come queste, “l’amministrazione Trump sta chiarendo che non ha alcun reale interesse a promuovere una soluzione a due stati per risolvere il conflitto israelo-palestinese – né ora né in futuro”.
Mercoledì, Friedman ha affermato su Twitter di aver visitato la colonia.
Prima della presidenza di Donald Trump, agli ambasciatori statunitensi non era permesso attraversare i confini precedenti al 1967, tanto meno visitare la Cisgiordania.