Gruppo palestinese per i diritti umani critica Israele, Fatah e Hamas

Gerusalemme – Ma'an e AFP. Un gruppo palestinese per i diritti umani ha dichiarato martedì che i palestinesi sono soggetti ad abusi dei diritti umani da parte di Israele, del governo del presidente Mahmoud Abbas e da parte dei governanti di Hamas della Striscia di Gaza.

Nel suo rapporto annuale per il 2010, la “Commissione indipendente per i diritti umani” palestinese ha accusato i governi palestinesi della West Bank e di Gaza di servirsi della tortura e di arresti arbitrari per soffocare il dissenso.

“Il 2010 è stato testimone di una campagna quasi sistematica contro la libertà di riunione pacifica e la libertà di espressione, come contro le associazioni della società civile in generale e, in particolare, contro le organizzazioni per i diritti umani,” ha affermato il gruppo.

“In aggiunta a tali violazioni, si sono protratte la pratica della tortura, arresti e/o detenzioni arbitrarie nella West Bank e nella Striscia di  Gaza”, afferma il rapporto rilasciato martedì.

La commissione è stata creata in base a un decreto presidenziale e sottopone i propri risultati ad Abbas ed al Parlamento palestinese, ma possiede autonomia nello svolgimento del proprio lavoro.

Il rapporto chiede formalmente a Hamas di cessare le esecuzioni sul suo territorio, e al movimento Fatah di Abbas, che controlla l'Anp in Cisgiordania, di porre fine alla censura dei media e interrompere il controllo politico dei candidati agli impieghi del settore pubblico.

Tuttavia, il gruppo ha annunciato che il fattore che ostacola maggiormente i diritti palestinesi è stata l'occupazione israeliana dei territori palestinesi.

“L'occupazione militare israeliana dei territori palestinesi tuttora in corso e le sue politiche aggressive nella West Bank, a Gaza e Gerusalemme, hanno continuato a rappresentare la principale causa del deterioramento della condizione dei diritti umani nei territori palestinesi durante il 2010”, afferma il rapporto.

Esso sostiene che le politiche israeliane hanno ostacolato gli sforzi dell'Autorità palestinese” di adempire i propri doveri e responsabilità legali nelle aree sotto la propria giurisdizione, di garantire incolumità e sicurezza ai cittadini palestinesi e di imporre l'esercizio della legge”.

“Lo stato di occupazione erode gli sforzi [dell'Anp] di imporre l'esercizio della legge, con l'invasione delle città palestinesi, con la detenzione e l'assassinio dei cittadini palestinesi”, ha aggiunto.

Israele ha conquistato la West Bank, la Striscia di Gaza e la parte palestinese di Gerusalemme Est nella guerra del del 1967, annettendo unilateralmente Gerusalemme Est, poco dopo.

Nel 2005 ha lasciato la Striscia di Gaza, ma ha mantenuto il controllo dello spazio aereo e marittimo, bloccando il movimento di persone e merci lungo il confine di Israele con il territorio costiero.

Nel 2007, Hamas ha tolto il controllo della Striscia a Fatah, dopo giorni di sanguinosi combattimenti, in seguito alla sorprendente vittoria elettorale del gruppo islamista l'anno precedente.

Il combattimento ha portato alla rappresaglia da parte di entrambi i gruppi contro i membri rivali, nella West Bank e a Gaza, ed entrambi i gruppi sono rimasti acerrimi nemici fino al mese scorso, quando hanno annunciato un accordo di riconciliazione.

Lo scorso anno, Hamas ha cominciato a portare avanti sentenze capitali, condannando a morte due uomini per aver collaborato con Israele e tre persone per assassinio. Questo mese ha condannato un altro uomo, ritenuto colpevole di collaborazione da un tribunale militare.

“Imporre sentenze di morte per mezzo di corti palestinesi, in modo particolare quelle militari, costituisce una grave violazione del diritto alla vita e ad un giusto processo”, sostiene il rapporto.

L'articolo di Ma'an omette tuttavia di enumerare, per par condicio, i crimini commessi per anni anche dall'Anp di Ramallah: campagne di arresti e di imprigionamenti di membri di fazioni della resistenza palestinese, torture, uccisioni, persecuzioni…

 

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