
Gaza – Press TV. Quattro importanti organizzazioni per i diritti umani hanno chiesto il rilascio di centinaia di operatori sanitari della Striscia di Gaza rapiti dal regime israeliano durante la guerra genocida contro il territorio palestinese bloccato.
In una dichiarazione congiunta rilasciata mercoledì, Children Not Numbers, Human Rights Watch, MedGlobal e Physicians for Human Rights – Israel hanno esortato tutte le parti in causa nei colloqui per il cessate il fuoco a Gaza “a garantire il rilascio” di centinaia di operatori sanitari essenziali del territorio devastato dalla guerra che sono stati detenuti illegalmente dall’esercito israeliano.
“Physicians for Human Rights – Israel ha raccolto testimonianze che rivelano le gravi condizioni in cui versano gli operatori sanitari detenuti, tra cui torture, percosse, umiliazioni, fame, privazione della rappresentanza legale e detenzione in isolamento. Queste persone sono imprigionate senza accuse e sottoposte a sparizione forzata, in violazione del diritto internazionale”, si legge nella dichiarazione.
Il gruppo per i diritti ha sottolineato che queste detenzioni hanno “devastato il già decimato sistema sanitario di Gaza”, sottolineando che il rilascio dei rapiti è un imperativo legalmente richiesto dal diritto umanitario internazionale.
Le detenzioni hanno paralizzato il disastrato sistema sanitario di Gaza, con più di 500 medici uccisi, con il personale rimanente “sopraffatto da più di 110 mila civili feriti” e l’assenza di un sistema funzionale di valutazione medica che aggrava le loro sofferenze, hanno aggiunto, sottolineando che il rilascio degli operatori sanitari detenuti è “cruciale per salvare vite umane nella crisi umanitaria in corso a Gaza”.
“Gli insostituibili operatori sanitari di Gaza – chirurghi, pediatri, ginecologi, ostetrici, ortopedici e soccorritori di emergenza – sono fondamentali per salvare vite e sostenere i servizi medici essenziali. Mentre i negoziati per lo scambio di ostaggi procedono, chiediamo che il personale medico detenuto illegalmente venga rilasciato”, hanno chiesto i firmatari.
Il mese scorso, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato che solo la metà dei 36 ospedali di Gaza rimane parzialmente operativa.
La guerra genocida israeliana, durata 15 mesi e iniziata nell’ottobre 2023, ha danneggiato o parzialmente distrutto quasi tutti gli ospedali e solo il 38% dei centri di assistenza sanitaria primaria è funzionante.
Si stima che il 25% dei feriti abbia riportato lesioni che cambiano la vita e necessiti di una riabilitazione continua.
Traduzione per InfoPal di F.L.