Gruppo per i diritti umani: Israele nemico n. 1 della stampa nel 2021

Palestina – MEMO. Citando le flagranti violazioni contro i giornalisti a Gerusalemme e a Gaza, il Centro palestinese per i diritti umani ha classificato Israele come il principale nemico del giornalismo e dei media nel 2021, secondo quanto affermato lunedì in una nota.

L’organizzazione ha citato la detenzione violenta da parte delle forze d’occupazione israeliane della corrispondente di al-Jazeera, Givara Budeiri, avvenuta sabato, mentre stava coprendo le aggressioni israeliane nel quartiere di Sheikh Jarrah, a Gerusalemme.

Secondo la dichiarazione, i soldati israeliani hanno preso a calci e picchiato violentemente la giornalista durante l’arresto. È stata rilasciata un paio d’ore dopo ed è apparsa il giorno successivo in una manifestazione a Ramallah con la mano ingessata a causa di una frattura, dovuta all’aggressione delle IOF.

La dichiarazione ha anche messo in evidenza l’aggressione israeliana contra un altro giornalista televisivo ed un cameraman, aggiungendo che a diversi giornalisti è stato negato l’accesso a Sheikh Jarrah e ad altri quartieri di Gerusalemme.

Nel frattempo, la nota afferma che l’occupazione israeliana aveva preso di mira anche giornalisti nella Striscia di Gaza, citando la demolizione di edifici, tra cui quelli di al-Jazeera e Associated Press.

La dichiarazione aggiunge che durante la sua offensiva di 11 giorni su Gaza, l’occupazione israeliana ha preso di mira 23 uffici stampa, distrutto quattro aziende che forniscono materiali a decine di istituzioni e canali televisivi di tutto il mondo, oltre ad aver ucciso un giornalista e averne ferito altri tre.

Nella dichiarazione, il gruppo ha ribadito che il diritto internazionale offre ai giornalisti e ai membri della stampa una protezione speciale durante le guerre ed i conflitti armati, sottolineando che non dovrebbero essere presi di mira.

“Prendere di mira i giornalisti ed i mass media è un crimine sistematico volto a sopprimere la loro voce e impedire loro di coprire i crimini dell’occupazione contro i civili e le terre palestinesi occupate”.